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Turismo: Veneto al top, ma l’estate 2024 rallenta

Turismo: Veneto al top, ma l’estate 2024 rallenta

Il Veneto si conferma la prima regione turistica d’Italia, trainando il record storico del settore. Nell’estate 2024, però, calo nazionale di arrivi e presenze

In un’ipotetica piramide del turismo italiano, in vetta c’è sempre il Veneto.
Con 72 milioni di presenze si è confermato nel nuovo rapporto Istat relativo al 2023 la prima regione turistica del Paese, punta di diamante del Nord-Est. Ovvero della ripartizione geografica che guida il turismo nostrano con 176,2 milioni di presenze: il 39,4% del totale nazionale.
“Il turismo – ha commentato il presidente della Regione, Luca Zaia, complimentandosi con gli operatori veneti del settore – si conferma il pilastro della nostra economia. È la conferma della qualità dell’accoglienza, della ricchezza e diversità del patrimonio artistico-culturale e naturalistico e delle tradizioni enogastronomiche locali”.
Ma è tutta l’Italia ad aver conseguito nel 2023 numeri turistici da record. Che hanno superato non solo le medie dell’Unione Europea, ma anche il precedente primato, risalente al 2019, ultimo anno prima della pandemia. Anche se i dati provvisori dell’estate 2024 segnalano una frenata.

Il peso dei turisti stranieri nel 2023 da record

I dati definitivi dell’Istituto di statistica registrano nello scorso anno 133,6 milioni di arrivi e 447,2 milioni di presenze negli esercizi ricettivi. I livelli più alti toccati dall’Italia erano stati invece di 131,4 milioni di arrivi e 436,7 milioni di presenze.
Una crescita che, approfondendo le cifre, è legata soprattutto alla forte ripresa della componente straniera, arrivata a rappresentare il 52,4% (234,2 milioni) del totale delle presenze.

La percentuale di crescita su base annua dei turisti stranieri è stata del +23,2% per gli arrivi e il +16,5% di presenze.
Nel confronto europeo, l’Italia è seconda solo alla Spagna, che supera i 300 milioni di presenze.
Nelle ripartizioni interne, invece, il 42,8% delle presenze estere, oltre 100 milioni, è stata ospitata nelle strutture ricettive del Nord-Est.
Una quota importante di clientela non residente (l’11,2% del totale) ha visitato inoltre Roma.
La capitale si è confermata la principale destinazione dei flussi turistici con circa 37,3 milioni di presenze complessivi, ben il +20,3% rispetto al 2019. In questa classifica delle città, seconda è Venezia (12,6 milioni di presenze tra italiani e stranieri), seguita da Milano (12,5 milioni) e Firenze (8,9).

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Il turismo in Italia e in Europa

Pur anch’essi in crescita, i turisti italiani che hanno viaggiato nel nostro Paese hanno fatto registrare incrementi molto più contenuti: +3,7% per gli arrivi e +1% nelle presenze.
Anche in questo caso, a essere preferite sono state le destinazioni del Nord-Est, che hanno attratto 76 milioni di presenze domestiche, pari al 35,7% del totale nazionale.
In generale, comunque, l’Italia è una delle eccellenze turistiche dell’Unione Europea, dove, nel 2023, le notti trascorse dai turisti nelle strutture ricettive hanno superato i 2,9 miliardi, facendo segnare complessivamente un +6,8%.
Il turismo italiano, in questo, ha fatto meglio, con un incremento del +8,5% delle presenze che ci pone al terzo posto, con il 15,2% sul totale Ue27, dietro a Spagna e Francia.

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Il turismo, in Italia, si è così confermato anche lo scorso anno settore fondamentale anche a livello occupazionale, con un aumento del +8,7% rispetto al 2022 dei lavoratori (che sono stati 385 mila) nelle attività economiche più legate al turismo e del +5,8% nel settore allargato (che occupa quasi 111,5 mila persone). Unica nota parzialmente dolente, l’alberghiero: pur in crescita su base annua, resta ancora sotto del 2% rispetto al 2019, mentre l’extra alberghiero ha segnato un +10,3% sul pre-pandemia.

2024: obiettivo pareggio

Il boom del turismo italiano nel 2023 rischia però di registrare una frenata nel 2024, pur non escludendo i ricercatori che a fine anno si possa raggiungere una quasi parità.
I dati sono ancora provvisori, ma l’Istat evidenzia il -3,6% di arrivi e il -1,4% di presenze nella stagione estiva, con dati particolarmente significativi ad agosto (-1,3% e -1,9%).
Le cifre si legano anche in questo caso all’andamento della componente interna, visto che, l’ultima estate, i turisti italiani sono calati del -7,3% per quanto concerne gli arrivi e del -5,5% nelle presenze.
I turisti stranieri, invece, continuano sempre più a puntare sulle vacanze in Italia. Ad agosto, per esempio, i loro arrivi sono aumentati ancora del +1,2% e le presenze del +3%.

Alberto Minazzi

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Tag:  turismo