Aumenta anche il budget per la vacanza culturale. Le nove città d’arte più amate
Che i tempi bui del turismo culturale stiano diventando un ricordo legato alla pandemia e alle sue conseguenze, è stato percepito.
Ma è ora confermato anche dalle prospettive di settore e dai numeri dell’ultimo rapporto di The Data Appeal Company che, facendo un focus sulle online traver agency (OTA) mostra come nel 2023, continuando il trend in crescita del 2022, su 43 milioni di offerte già presenti, si sia registrato un ’incremento del 19%.
Un indicatore che rivela un aumento del costo della vacanza culturale.
Le mete dove si concentra il turismo culturale, spesa media al giorno 139 euro
Al di là delle annate più o meno difficili, le méte principali del turismo culturale italiano restano sostanzialmente le stesse: Roma 20,9%, Venezia 16,9%, Firenze 9,8%, Milano 7,3%, Napoli 4,1%, Bari 3,0%, Verona 2,3%, Bologna 2,1%, Torino 1,6% e Pisa 1,3%.
Nel 2019, prima quindi della pandemia, su queste nove città d’arte si è concentrato ben il 70% dei 115,2 milioni di presenze straniere, nel 2021 scese a 23,9 milioni.
Fedeli nel tempo sono stati soprattutto i turisti di Germania e Francia.
Ma se la spesa complessiva nel 2019 è stata di 16,1 miliardi di euro, nel 2021 si è fermata a 3,3.
Roma, Firenze e Pisa sono tra le città d’arte che hanno subito il maggior calo nel 2021 per la diminuzione dei turisti dai paesi anglosassoni, ai quali sono turisticamente legate.
Sia nel 2019 che nel 2021, sono risultati 5 i mercati principali che hanno attratto il 55% delle presenze culturali in Italia. Di fatto, però, il 70% dei flussi internazionali si concentra sull’1% del territorio italiano. Un dato che spiega i problemi di overtourism nelle città più gettonate a discapito di altri luoghi con presenze minime.
Un turista culturale straniero investe in media giornalmente 139 euro, inferiore la cifra per l’italiano che comunque segna un +6% nel 2021 rispetto all’anno precedente.
Cosa si visita nelle città d’arte preferite
Per gli attrattori, termine che si utilizza per indicare il motivo dello spostamento, il 97,7% dei contenuti passa attraverso Google. Sono 73 mila i punti di interesse analizzati da The Data Appeal Company, dei quali 6 mila sono musei, monumenti, chiese e piazze delle località che rientrano nell’offerta di città d’arte e del paesaggio culturale. Un insieme di ben 11 milioni di informazioni digitali.
Interessante risulta dal report il sentiment index che emerge dalle tracce digitali, dal quale emerge un tasso altissimo 91,9 su 100 e in crescita ulteriore per gli attrattori.
I punti di forza che spingono a visitare un luogo sono atmosfera e bellezza di spazi, posizione, accoglienza e ristorazione. Meno apprezzati risultano costi e accessibilità.
I Musei più amati in Italia risultano Castel Sant’Angelo a Roma con un gradimento di 94,6/100; La Galleria degli Uffizi a Firenze 92,8/100; la Reggia di Caserta 92,3/100; le Gallerie dell’Accademia a Venezia 91,4/100 e il Museo del cinema di Torino 90,6/100.
Per gradimento emergono anche il Colosseo di Roma, l’Arena e La casa di Giulietta e Romeo a Verona; il Museo Cappella San Severo di Napoli; il Museo Ferrari di Modena e il Percorso Napoli Sotterranea.
Per quanto riguarda le città d’arte Roma, Venezia, Firenze, Milano e Napoli il sentiment medio, considerati tutti i comparti, è di 85,3/100.
Gli Statunitensi, primi ammiratori del patrimonio culturale italiano
Con un sentiment di 95/100 sono gli Statunitensi i primi ammiratori delle opere culturali del nostro Paese. Gli stessi si sono attestati come primo mercato incoming su molte città d’arte europee anche nell’analisi di Pasqua 2023. Positivo anche il sentiment espresso da Francesi, Inglesi e Spagnoli che si sono attestati tra i primi mercati incoming in tutto il territorio nel 2022.
Silvia Bolognini