L’epicentro nella provincia di Malatya, una delle più colpite dal sisma del 6 febbraio
La terra, in Turchia, non accenna a fermarsi.
A tre settimane di distanza dalla drammatica scossa di magnitudo 7.9 del 6 febbraio, i sismografi hanno registrato questa mattina, 27 febbraio, un nuovo forte terremoto, stavolta di 5.1 gradi.
L’epicentro è leggermente più a nord, rispetto al sisma delle 2.17 del 6 febbraio che fu seguito, alle 11.24 della stessa giornata, da un’altra scossa da 7.5 gradi.
Ma, a essere colpite, sono sempre le stesse province del sud-est turco, vicine al confine con la Siria, dove, insieme a quello dei danni, continua purtroppo a crescere anche il bilancio in termini di vite umane.
La scossa di oggi
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha registrato il terremoto alle 10.04, ora italiana, le 12.04 in Turchia.
La provincia interessata è quella di Malatya, con epicentro individuato dall’Agenzia turca per i disastri e le emergenze Afad a Yesilyurt, uno dei distretti della città del sud est anatolico. La localizzazione del terremoto è a 10 km di profondità.
Un evento che ha generato il panico tra la popolazione, già stremata dalle scosse che si ripetono da più di 20 giorni.
Tra le prime immagini trasmesse dalla televisione di stato turca Trt si vedono infatti numerosi abitanti di un quartiere cittadino correre per le strade dopo essere fuggiti dal proprio edificio.
Il bilancio dei terremoti in Turchia
L’agenzia Afad ha intanto aggiornato il conto delle vittime, provocate soprattutto dal terremoto del 6 febbraio.
Sono almeno 44.374 coloro che hanno perso la vita nel sud-est anatolico, oltre un milione e mezzo gli sfollati nelle 10 province colpite dal terremoto e 563 mila gli evacuati dalla zona.
“Siamo ora completamente concentrati sulla rimozione delle macerie”, ha fatto il punto il presidente dell’Afad, Yunus Sezer.
Bisogna inoltre ricordare che, ai morti turchi, vanno aggiunti le oltre 6.700 persone uccise in Siria dal terremoto, secondo le stime dell’ong Osservatorio siriano sui diritti umani.
I terremoti di febbraio 2023 in Turchia
Dal 6 febbraio, sottolinea inoltre l’Afad, si sono registrate quasi 10 mila scosse di assestamento. E, in molti casi, si è trattato di terremoti importanti.
Tra i 59 eventi con magnitudo da 4.5 in su registrati nell’area del Mediterraneo negli ultimi 30 giorni e riportati dal sito dell’Ingv ben 49 hanno avuto epicentro sulla terraferma o nel mare della Turchia, più una in territorio siriano, ma nei pressi del confine.
Dopo quelle del 6 febbraio (alle 2 principali se ne devono aggiungere altre 8, con magnitudo tra 5.0 e 5.6) la più forte (6.3 gradi) è stata la scossa del 20 febbraio, a 34 km di profondità e poco al largo della costa vicina ad Hatay.
Sopra i 5 gradi anche le scosse con epicentro in mare del 23 febbraio (5.2) e del 16 febbraio (5.1) e quelle a terra del 25 febbraio (5.1) e 18 febbraio (5.0).
Alberto Minazzi