Si chiama Osimertinib ed è rimborsabile grazie all’approvazione di Aifa come trattamento adiuvante dopo l’intervento
Anche quando il tumore al polmone viene diagnosticato in fase iniziale, i tassi di recidiva dopo la chirurgia restano elevati. Non basta infatti il ricorso alla chemioterapia post operatoria per garantire una sopravvivenza libera da malattia dei pazienti dopo l’intervento.
Se circa il 30% dei pazienti con questa malattia riceve una diagnosi di malattia con tempistiche abbastanza precoci da poter essere sottoposto a intervento chirurgico, la recidiva a 5 anni dall’intervento colpisce circa la metà dei pazienti con un tumore di stadio IB e 3 su 4 tra i pazienti di stadio IIIA.
Negli ultimi 2 anni è stato però sviluppato un farmaco, chiamato Osimertinib, che, come dimostrato dai risultati aggiornati dello studio Adaura, presentati a Parigi al congresso della Società europea di oncologia medica, può non solo prolungare questa sopravvivenza, ma anche ridurre il rischio di recidive a livello del sistema nervoso centrale.
Una complicazione che si manifesta con frequenza, e con prognosi particolarmente sfavorevole, in questi pazienti.
Ed è arrivata anche l’approvazione dell’Agenzia italiana del farmaco Aifa alla rimborsabilità del farmaco come trattamento adiuvante successivo all’intervento chirurgico di un particolare tipo di tumore al polmone (quello non a piccole cellule, in stadio precoce e che presenta mutazioni del gene EGFR, il recettore del fattore di crescita epidermico).
Si introduce così la medicina di precisione come nuovo standard di cura, a fronte di un’elevata sopravvivenza e tollerabilità.
I risultati aggiornati dello studio mostrano una riduzione del rischio di recidiva o morte pari al 73% della popolazione globale dello studio e al 77% nei pazienti con lo stadio II-IIIA della malattia, oltre a una sopravvivenza mediana libera da malattia di 65,8 mesi, ovvero circa 5 anni e mezzo.