Dal 13 maggio, la 24° Esposizione Internazionale affronta il tema delle disuguaglianze globali con arte e cultura
Arte, cultura ed educazione, al servizio della società e del sociale, per raccontare le disuguaglianze del mondo.
Dal 13 maggio al 9 novembre 2025, apre al pubblico la 24° Esposizione Internazionale di Triennale Milano.
Un progetto collettivo, che vede la co-partecipazione di enti pubblici e privati, artisti figurativi e performativi, curatori, agenzie di comunicazione e università, riuniti – letteralmente e figurativamente – al Palazzo dell’Arte di viale Emilio Alemagna e nel tessuto urbano della metropoli italiana, per esplorare uno dei temi preponderanti dei nostri tempi: Inequalities, le disuguaglianze sociali.
Un trittico che si chiude
Inequalities chiude un triangolo aperto nel 2019, quando la 22° edizione dell’Expo internazionale di Milano aveva affrontato i temi della sostenibilità ambientale con Broken Nature, e proseguito nel 2022 in Unknown Unknowns – tra i misteri dell’infinitamente grande e dell’infinitamente piccolo – sulla scia della pandemia virale.
Il trittico si compie con questa edizione numero 24, focalizzandosi sulla dimensione dell’essere umano e sull’urgenza del tema sociale e politico, caratterizzato appunto dalle disuguaglianze nelle città e nel mondo contemporaneo.

Tra progetti, corpi e vite
La manifestazione culturale di Triennale Milano è l’unica riconosciuta in via permanente dal BIE – Bureau International des Expositions, organizzazione intergovernativa che gestisce le parimenti esposizioni universali e internazionali.
“Dentro le sale della nostra Triennale, per sei mesi, parleremo di diseguaglianze – ha anticipato il presidente Stefano Boeri durante la presentazione dell’evento -. Lo faremo parlando di città e spazi, ma anche di corpi e vite. Lo faremo grazie a una serie di esposizioni che mostreranno come ricchezze immense siano oggi nelle mani di un minuto pugno di individui. E di come oggi nascere poveri sia una condizione irreversibile per milioni e milioni di abitanti del pianeta”.
Tuttavia, non mancherà l’occasione per mostrare anche le buone idee, le politiche attente e virtuose, i progetti che sanno trasformare le disuguaglianze in terreno fertile, sul quale costruire una nuova realtà sostenibile dal punto di vista sociale.
Tra i curatori e le curatrici che partecipano alla 24ª Esposizione Internazionale vi sono Norman Foster, archistar vincitore del Pritzker Architecture Prize, Beatriz Colomina, storica dell’architettura alla Princeton University, Mark Wigley, architetto e docente della Columbia University di New York, Hans Ulrich Obrist, direttore delle Serpentine Galleries di Londra, Theaster Gates, artista interdisciplinare che unisce pratica sociale, performance e scultura.
Grandi nomi di 43 Paesi del mondo
Ad aprire i sei mesi di manifestazione, il premio Nobel per l’economia Michael Spence, con una lecture sul tema della disuguaglianza, durante la cerimonia di inaugurazione del 12 maggio.
Tra gli artisti in esposizione, sempre dal punto di vista architettonico, vi saranno tra i più importanti al mondo: Kazuyo Sejima e Alejandro Aravena; Elizabeth Diller – dello studio Diller Scofidio + Renfro di New York – e Boonserm Premthada, fondatore del Bangkok Project Studio. Inoltre, parteciperà anche il regista e artista israeliano Amos Gitai, spesso critico nei confronti dei governi del suo paese.
Nel suo insieme, la 24° edizione dell’Esposizione Internazionale riunirà personalità e partnership provenienti da 43 Paesi del mondo, e 20 istituzioni internazionali (tra cui Arctic Center, Democracy and Culture Foundation, Columbia University, Norman Foster Foundation, Oficina del Historiador, Princeton University, Serpentine Galleries).
Per la prima volta, sono stati coinvolti anche cinque atenei milanesi – Milano-Bicocca, Università Bocconi, Cattolica del Sacro Cuore, Politecnico e Università degli Studi di Milano – per aumentare la portata della ricerca e dell’innovazione sul tema delle disuguaglianze.

Education Triennale on tour
Inequalities sarà un evento diffuso. Oltre a Palazzo dell’Arte, infatti, attraverserà ben otto municipi grazie al progetto Education Triennale on tour. L’obiettivo esplicito è quello di portare le tematiche dell’esposizione fuori dalle sue mura, mediante un mezzo mobile personalizzato – realizzato dallo studio Orizzontale – e proponendo laboratori, attività libere, performance e momenti di approfondimento dedicati a bambini, adolescenti e famiglie.
Sarà infine possibile – ultimo ma non ultimo – seguire gli avvenimenti dell’Esposizione Internazionale attraverso due pubblicazioni: la prima alla sua apertura, edita da Electa, la quale presenterà il catalogo vero e proprio dell’evento; la seconda, curata dalla redazione di Lotus, con un doppio numero dedicato a riflessioni e critiche su alcune tematiche affrontate durante la mostra.
Damiano Martin