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Riparte il Treno delle Ville Pontificie per visitare la residenza estiva dei Papi

Riparte il Treno delle Ville Pontificie per visitare la residenza estiva dei Papi

Dal 2 aprile il mezzo è operativo ogni sabato con partenza dalla Stazione Vaticana

Avete mai pensato di visitare le Ville Pontificie?
Castel Gandolfo è la meta ideale per chi desidera trascorrere una giornata all’aria aperta, immersi tra natura e arte, nella splendida area dei Castelli Romani.
Un’occasione in più per farlo la offre il Treno delle Ville Pontificie, tornato a disposizione di cittadini e turisti dopo la pausa forzata per la pandemia, per visitare la residenza estiva dei Papi.
Il mezzo è operativo ogni sabato con partenza dalla Stazione Vaticana, la più piccola al mondo.
I viaggiatori avranno prima la possibilità di visitare i Musei Vaticani e passeggiare nei giardini fino a raggiungere l’antico luogo di partenza del treno che li porterà alle Ville Pontificie di Castel Gandolfo.
Qui si potranno ammirare i rigogliosi giardini di Villa Barberini e il Palazzo Apostolico con lo studio privato del Papa, la sua biblioteca, la camera da letto e la Cappella dove per la prima volta nella storia due pontefici hanno pregato insieme.
Il Palazzo Pontificio, conosciuto anche come Palazzo Apostolico, risale al 1600 e fu fatto costruire da Papa Urbano VIII.
Utilizzato come residenza papale fino al 1870, è stato poi abbandonato fino al 1929.
Tornò a residenza estiva dei Papi in seguito ai Patti Lateranensi e rimase fino al 2016.
Oggi, per volere di Papa Francesco, è stato a tutti gli effetti trasformato in un museo.
Insieme a Villa Cybo e Villa Barberini, costituisce il complesso delle Ville Pontificie.
Queste si trovano in un meraviglioso parco che ospita anche un osservatorio astronomico e i resti della Villa di Domiziano.
L’edificio abbraccia il Parco Nazionale del Circeo, il Santuario della Sorresca e una bellissima Necropoli.
L’area archeologica è visitabile con l’accesso ai Giardini Barberini.
Della Villa un tempo facevano parte il Ninfeo Dorico, un antico sacrario eretto in nome delle divinità di Albalonga, e il Ninfeo del Bergantino, conosciuto anche come Bagni di Diana, che ha ricoperto nel corso dei secoli anche una funzione termale. Il tutto accanto al Lago di Castel Gandolfo, il cui emissario è una delle più importanti opere di ingegneria idraulica dell’epoca romana. E’ un condotto di 1.800 metri, tuttora funzionante che viene utilizzato per irrigare i campi del versante nord della zona.

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