Attivato all’Università di Venezia il corso di laurea per le innovative figure professionali
La transizione ecologica è un tema ormai centrale, nel contesto italiano ed europeo. Ma la sua realizzazione richiede di poter puntare su nuove figure professionali complete, in grado di unire competenze scientifiche, capacità di valutare la sostenibilità dei processi e conoscenza delle nuove norme ambientali.
Gli ingegneri ambientali per la transizione ecologica
A provare a dare una risposta specifica di alto livello a questa richiesta sempre crescente da parte del mondo produttivo è l’Università Ca’ Foscari di Venezia, che ha attivato in vista del prossimo anno accademico, con immatricolazione possibile fino al 2 ottobre 2023, un nuovo corso di studi di laurea interdisciplinare di primo livello per la formazione di professioniste e professionisti in linea con le esigenze delle imprese impegnate nel processo di transizione ecologica ed energetica.
Al termine del percorso di formazione previsto dal corso in “Ingegneria ambientale per la transizione ecologica” i laureati, sottolinea l’ateneo, avranno maturato le competenze richieste per assumere ruoli di gestione e progettazione di processi complessi, essendo in grado di dialogare fluentemente con tecnici e ingegneri specializzati in ambito chimico, fisico ed energetico.
Il corso di studi
“Abbiamo riunito in questa laurea – spiega Wilmer Pasut, professore di Fisica tecnica ambientale – tutte le competenze indispensabili a gestire la transizione ecologica per occuparsi ad esempio di decarbonizzazione di processi, rinnovabili, progettazione sostenibile, nei prossimi decenni”. Nel ciclo di studi, l’analisi del ciclo di vita diventa così una materia che potrà guidare le scelte dell’azienda, a fianco del diritto ambientale e dell’informatica applicata al monitoraggio e al controllo delle filiere produttive e dell’impiantistica chimica e biochimica.
Il programma di insegnamenti è stato realizzato anche sulla base del confronto diretto con le imprese. Il primo anno di corsi fornisce così competenze di base, caratterizzate da una forte preparazione nelle discipline matematiche, fisiche e chimiche, seguito da un biennio più caratterizzante, con discipline più specificatamente legate all’ambito ambientale, energetico, dell’ecologia, dell’ingegneria chimica e dei processi, della progettazione sostenibile e dell’analisi del ciclo di vita dei processi, del diritto dell’ambiente, dell’informatica applicata.
Gli sbocchi professionali
Il corso di studio prevede la possibilità di accesso alla professione regolamentata di ingegnere civile e ambientale junior tramite superamento dell’esame di Stato di Ingegnere e successiva iscrizione all’Albo degli Ingegneri. Gli sbocchi professionali previsti sono ingegneria civile, ingegneria ambientale e del territorio, ingegneria della sicurezza e della protezione civile, il tutto con un’innovativa spinta alla progettazione sostenibile.