Cosa contiene, dopo l’analisi degli emendamenti, nel testo al voto in Senato e da convertire poi alla Camera entro il 25 febbraio
“Mille” non sono, ma comunque numerose sì, anche se alcune sono state cancellate.
Dopo le valutazioni, spesso di natura squisitamente politica, agli emendamenti presentati al testo originario, si avvicina al completamento l’iter di conversione che renderà operative le “proroghe” previste nell’ormai consueto decreto di fine anno che sposta le scadenze fissate originariamente per alcuni adempimenti o modifiche di norme.
La scadenza per non far decadere il provvedimento del Governo, del resto, è dietro l’angolo. L’ultimo ok, dalla Camera dei deputati, dovrà infatti arrivare entro il 25 febbraio. Prima, però, è atteso il via libera dall’aula di Palazzo Madama, attraverso l’ormai imminente voto da parte dei senatori.
Tasse: un sì, un no e un rinvio
Uno dei punti principali del decreto Milleproroghe riguarda il pagamento delle cartelle esattoriali e il concordato preventivo. Per la cosiddetta “rottamazione quater”, il testo ora in Senato riapre i termini per chi vi aveva già aderito, ma era decaduto dalla possibilità di rateizzare il debito con lo Stato a causa del mancato pagamento delle rate.
Al momento, non è stata però introdotta una rottamazione “quinquies”, di cui in ogni caso si potrà riparlare nei prossimi mesi.
A differenza di quanto inizialmente previsto, non è invece passata l’estensione dei termini per usufruire del concordato preventivo biennale. Solo per i debiti compresi nelle precedenti dichiarazioni, dunque, si potrà essere riammessi alla procedura di definizione agevolata, con un’integrazione da completare entro il 30 aprile 2025 e, successivamente, 2 possibilità di pagamento delle somme: in unica soluzione entro il 31 luglio 2025 o in 10 rate.
Lo stop alle multe no vax e gli altri slittamenti
Altro tema che ha provocato un forte dibattito, anche all’interno della stessa maggioranza, è quello delle sanzioni per chi non ha adempiuto agli obblighi vaccinali Covid. Una pagina che si chiude, perché il decreto stabilisce lo stop delle multe non pagate, che sono dunque definitivamente interrotte, così come sono annullate quelle già irrogate.
Dal periodo pandemico rimarrà in vigore invece, per altri 4 mesi, lo scudo erariale previsto per gli amministratori locali.
Sul fronte slittamenti, il Milleproroghe rinvia al 31 dicembre 2027 la costituzione della consulta dei tifosi nei cda delle società sportive (un anno in più di quanto inizialmente previsto) e l’adeguamento degli edifici scolastici alla normativa antincendio.
Viene inoltre sospesa per la stagione balneare 2025, “per garantire la continuità del servizio”, la previsione della maggiore età dei bagnini, con proroga fino al 30 settembre dei brevetti validi alla stessa data 2024 e ora in scadenza.
Polizze catastrofi per le imprese e sugar tax: destini diversi
Dal testo è stato stralciato, nonostante le numerose richieste bipartisan di un ulteriore allungamento fino a giugno o a settembre, il nuovo rinvio all’entrata in vigore dell’obbligo per le aziende di assicurarsi contro le catastrofi naturali. Si torna così al testo base del decreto, che aveva spostato il termine dal 31 dicembre 2024 al 31 marzo 2025, con l’attesa adesso del decreto attuativo per il concreto avvio della misura.
Non è stata invece presa alcuna decisione relativamente alla proroga relativa alla “sugar tax”, l’imposta sulle bevande addizionate di zucchero, che dovrebbe scattare dal 1° luglio 2025. Il Governo, in ogni caso, ha già annunciato che si occuperà nuovamente del tema nei prossimi mesi, all’interno di un nuovo provvedimento ad hoc.
Alberto Minazzi