L’hanno già ribattezzata “la stanza degli orgasmi”. Ma “Orgasmation Redux”, aperta da qualche giorno alle Serre dei Giardini Margherita di Bologna, è qualcosa di più, mescolando arte ed esperienza multisensoriale in un’installazione all’insegna del mistero. Il mistero, cioè, che avvolge l’artista “Norma Jeane”, fantomatica figura dell’arte contemporanea che ha fatto dell’incognito il suo biglietto da visita.
Chi è Norma Jeane?
Di “Norma Jeane” si sa davvero poco. Se il suo nome d’arte si ispira esplicitamente a quello anagrafico di Marilyn Monroe, la cui data di morte (il 5 agosto 1962) corrisponderebbe a quella di nascita dell’artista, non è concesso nemmeno sapere se in realtà le opere siano frutto di un ingegno maschile o femminile. Una realtà occultata che i co-organizzatori dell’installazione hanno accettato di mantenere nascosta, offrendosi in prima persona a quelle interviste a cui l’artista si sottrae.
L’erotismo tra scienza e arte
«Quale messaggio – premette Gaspare Caliri, socio di Kilowatt – vogliamo mandare? Con l’arte il messaggio non è mai diretto e può assumere tante connotazioni diverse. Da anni, alla Serra, proponiamo temi legati alle questioni ambientali e ai cambiamenti climatici, anche tramite il linguaggio artistico. Con questa camera orgonica, allora, abbiamo provato ad esplorare il limite tra scienza e pseudoscienza nell’ambito che rimane più tabù: l’erotismo».
La stanza degli orgasmi
Orgasmation Redux riprende i progetti originari di Wilhelm Reich, discepolo di Freud, sulle radiazioni di fondo. Secondo lo psicanalista, l’accumulo delle radiazioni ormonali può generare benefici. L’artista, seguendo gli schemi e i disegni di Reich, ha quindi realizzato questa struttura, composta all’esterno in legno e all’interno in ferro, con uno strato interno in lana vergine di pecora e lana di ferro.
La stimolazione dei sensi
All’interno della camera orgonica vengono stimolati tutti i sensi. Attraverso le cuffie collegate a un impianto audio è possibile ascoltare due frequenze binaurali che si suppone possano generare endorfine e quindi benessere. All’interno sono spruzzati ormoni come androstenone, androstenolo e copuline di provenienza maschile e femminile. E poi anche la luce che illumina la stanza propone una sequenza rossa per stimolare il sistema endocrino.
La visita
«Contrariamente a quanto inizialmente diffuso da alcuni organi di informazione – riprende Caliri – non serve prenotazione, per la visita, che è completamente gratuita. È sufficiente presentarsi, muniti di mascherina e di un’eventuale cuffia propria, anche se ce sono comunque a disposizione insieme al gel per sanificare le mani, nel rispetto delle normative anticontagio».
La visita è ammessa a una sola persona per volta e dura massimo 15 minuti. «Le file – conclude l’organizzatore – sono sempre molto consistenti, con concentrazioni di persone interessate che si verificano soprattutto la sera. Sicuramente andremo avanti per tutto settembre, poi si vedrà».
Alberto Minazzi