Continua a crescere il medagliere dell’Italia alle Olimpiadi di Tokyo 2020.
Ed è una medaglia del metallo più pregiato quella conquistata da Ruggero Tita e Caterina Banti nella vela.
L’oro è stato conquistato dopo il sesto posto nella Medal Race della classe catamarano misto foiling Nacra 17 (specialità alla seconda edizione olimpica dopo Rio de Janeiro), a chiusura del programma di regate.
Si tratta di un’altra prima volta nella storia olimpica del nostro Paese: è infatti la prima vittoria ottenuta da un team misto.
Il miglior risultato di una squadra azzurra composta da uomini e donne prima di oggi era l’argento nel concorso completo dell’equitazione a Mosca 1980, edizione boicottata tra gli altri dal comitato olimpico statunitense.
Era invece dal 2008, a Pechino, che la vela italiana non riusciva a centrare una medaglia olimpica.
In quell’occasione, a salire sul podio furono Diego Romero nella classe Laser maschile e, nel windsurf RSX, Alessandra Sensini, che era stata anche l’ultima velista a centrare un oro, sempre nella stessa classe, a Sydney 2000.
Ruggero Tita, 29 anni (è il primo trentino a vincere un oro alle Olimpiadi estive), e la romana Caterina Banti, 34 anni, si presentavano all’appuntamento olimpico con il nono posto del ranking World Sailing di maggio e sull’onda del titolo mondiale conquistato nel 2018 oltre ai tre titoli europei del 2017, 2018 e 2020.
“Siamo stati super coordinati e super sincronizzati” hanno dichiarato a caldo ai microfoni della Rai.
Con il quinto titolo olimpico dopo quelli vinti nel taekwondo (Vito Dell’Aquila) nel canottaggio (Federica Cesarini e Valentina Rodini) e la doppietta dell’atletica leggera (Gianmarco Tamberi e Marcell Jacobs), l’Italia risale al dodicesimo posto del medagliere, con anche 9 argenti (l’ultimo quello di ieri di Vanessa Ferrari al corpo libero della ginnastica) e 15 bronzi.
Le 29 medaglie già superano le 28 di Rio 2016 (8 ori, 12 argenti e 8 bronzi), ma ci sono ancora 5 giornate di gara da disputare. E oggi l’Italia ha già centrato un altro alloro sicuro, con solo il metallo da definire: il quartetto di inseguimento nel ciclismo su pista è in finale e quindi, per gli azzurri, sarà oro o argento.