Lo sapete che, secondo i dati diffusi a fine ottobre da Mark Zuckerberg e Will Cathcart, il dirigente responsabile di WhatsApp, l’app di messaggistica istantanea di proprietà di Facebook, ogni giorno in tutto il mondo ci inviamo circa 100 miliardi di messaggi? Una cifra da record, che in passato veniva raggiunta solo in occasioni particolari come, per esempio, a Capodanno.
E’ questo uno dei motivi per i quali una delle ultime novità dell’app di messaggistica più usata al mondo è legata all’iniziativa Together at Home, la campagna avviata in collaborazione con la World Health Organization per promuovere, in questo momento di difficoltà nel quale il mondo è flagellato dal Covid19, il distanziamento sociale.
Together at Home, Whatsapp e Oms
Whatsapp ha infatti lanciato il nuovo aggiornamento 2.20.130 scaricabile dagli store online Apple o Android che permette per prima cosa di cercare più facilmente gli sticker tramite un testo o una emoji. Tra questi, i nuovi simboli del nostro vivere quotidiano in tempi di pandemia. Un modo più semplice e veloce per lanciare messaggi positivi e di vicinanza a chi vogliamo bene, di comunicare con parenti e amici. Un modo per rendere lo stare a casa una cosa normale e da condividere.
Lontani ma vicini
Mai come in questo 2020 funestato dalla pandemia abbiamo cercato di sentirci tutti più vicini e, non potendolo fare di persona, mezzi come Whatsapp ci hanno permesso di sentirci meno soli, di vedere i nostri nonni o genitori che magari sono in una struttura di ricovero, attraverso un cellulare o un ipad.
Da quando è entrata nelle nostre vite, anzi nei nostri smartphone, Whatsapp è diventata la app preferita per comunicare. E voi che tipo di utente Whatsapp siete?
L’utente tipo
Ci sono quelli che rispondono a monosillabi, quelli che al posto dei monosillabi usano le emoticon (su dite la verità vi infastidite anche voi quando invece di rispondere “ok “oppure “va bene” con le lettere dell’alfabeto vi mandano il pollice in su) e quelli che per scrivere una frase utilizzano 10 messaggi perché in ognuno è contenuta una parola.
Ma ci sono anche, gli “inviatori” di messaggi vocali chilometrici, che se anche di fronte a una risposta come “scrivi che non posso ascoltare vocali” inviano prontamente un altro vocale per spiegare perché hanno mandato un vocale o ancora l’amica che invia 9 minuti di registrazione vocale perché deve assolutamente raccontare con dovizia di particolari un fatto avvenuto.
Il Galateo di Whatsapp
Ebbene, sappiate che su quest’ultimo punto non si transige più.
C’è infatti chi ha redatto un galateo dove, nero su bianco, sono state scritte le buone regole per la comunicazione via whatsapp.
Cinque punti con i quali il brand di telefonia Wiko fissa, per esempio, la durata massima di un messaggio vocale a 20 secondi.