I tiramisù “Ricetta originale” di Patricia Guerra (Brasile) e “Dalì” di Mario De Santis di Quarto d’Altino (Venezia) vincono la VII edizione della competizione a Treviso
Davanti a un pubblico numeroso, è calato il sipario sulla settima edizione della Tiramisù World Cup 2023. Vincitori, sono l’Italia e il Brasile con i tiramisù “Dalì” e “Ricetta originale”. La finale della competizione si è svolta nella giornata di ieri domenica 8 ottobre a Treviso. Dopo le due giornate di selezioni i campioni di quest’anno hanno ottenuto il miglior risultato sbaragliando gli iniziali 240 concorrenti provenienti da tutto il mondo. Ed è stata la prima volta che il titolo di Campione è andato a un concorrente dall’estero.
“Originale” e “Dalì”: i tiramisù vincitori
Protagonisti della Tiramisù World Cup sono sempre la creatività dei concorrenti e magari qualche ingrediente segreto che dà quel tocco in più facendo vincere la sfida. O come nel caso di Patricia Guerra, 48enne avvocato, basta la ricetta originale del dolce tra i più famosi della pasticceria tradizionale per aggiudicarsi il podio. Così ha trionfato mettendo assieme con maestria uova, zucchero, mascarpone, savoiardi, caffè e cacao.
Mario De Santis invece, 41 anni, dipendente di una ditta d’antincendio di Quarto d’Altino (Venezia) ha realizzato il tiramisù “Dalì” alla cannella, cioccolato fondente e confettura di pere cotogne. Ad arrivare alle finali per la “Ricetta originale” il funzionario pubblico di Ferrara Stefano Storti; l’impiegata legale di Treviso Elisabetta Zanette e la studentessa Cielo Fitipaldi di Montevideo in Uruguay.
I finalisti della “Ricetta creativa”
“Dalì” alla fine li ha conquistati, ma non è stata facile per la giuria la scelta del tiramisù vincitore.
Tra i finalisti per la “Ricetta creativa c’erano anche Vanessa Orso di Vicenza, che ha proposto un tiramisù con basilico, limone, cioccolato all’arancia e mandorle. A lei è andato il premio de “la Cucina Italiana”. Da Fabio Dall’Acqua, operaio verniciatore di Conegliano, è stato proposto invece un tiramisù “strudel” con cannella, pinoli, zucchero di canna a velo, millefoglie.
“Il tiramisù sta diventando sempre più un prodotto del Made in Italy nel mondo – ha sottolineato Francesco Redi, fondatore e organizzatore della Tiramisù World Cup – e siamo orgogliosi di avere con noi partecipanti di ogni nazione. Anche quest’anno abbiamo registrato un’edizione da record con tanto entusiasmo da parte dei concorrenti e grande partecipazione di pubblico. Sono poi davvero felice che il titolo di campione sia andato per la prima volta a una rappresentante dall’estero”.
La curiosità
La Tiramisù World Cup è nata per volontà di Francesco Redi che ha dato il via alla prima edizione della competizione sette anni fa. Proprio lui avendo viaggiato spesso all’estero aveva notato che in tutti i menù dei ristoranti nei quali mangiava era presente il tiramisù. A fine degli anni ’70 a Treviso, dove è originario, erano già tutti pazzi per questo dolce e nel 2000 era ovunque, anche fuori Italia. Allora, una volta stabilitosi definitivamente nel capoluogo della Marca, ha preso forma l’idea di una competizione che potesse esaltare il Tiramisù.
La scoperta più sensazionale per Redi fu trovare su Twitter tante persone da ogni parte del mondo che dicevano di aver preparato o mangiato il tiramisù più buono, erano cento ogni ora. E poi Google ha rivelato un paio di anni dopo che la parola “tiramisù” è ricercata nel mondo due volte e mezzo il termine “prosecco” e metà “Venezia”, salvo superare quest’ultimo a Natale quando ha dei picchi di ricerca. Da qui le domanda: “come si può fare per raccontare le bellezze di Treviso e di questa parte d’Italia a tutte le persone che cercano “tiramisù”? E come si potrebbero far arrivare i golosi di tutto il mondo nel Nord Est? Il resto si chiama World Tiramisù Cup.
Silvia Bolognini
