Tra tradizione e fantasia, alcune idee per gustarsi il dolce italiano amato in tutto il Mondo nella giornata dedicata del 21 marzo
Mascarpone, savoiardi, caffè (più una spolverata di cacao).
È sufficiente elencare gli ingredienti-base della ricetta classica per far scattare l’acquolina in bocca.
Parliamo del tiramisù, il dolce italiano che ha letteralmente conquistato il Mondo, al punto di vedersi riconoscere anche una giornata dedicata, il “Tiramisù Day” del 21 marzo, oltre a premiare le migliori realizzazioni nella specifica “World Cup” organizzata ogni anno. Come avviene per ogni piatto famoso, il tiramisù però ha al tempo stesso la capacità di unire e di dividere, tra innovatori e rigorosi osservanti degli ingredienti della tradizione, che, anche magari riconoscendone la bontà, vedono però nelle variazioni una sorta di eresia.
Il tiramisù: non solo tradizione
Tagliare la testa al toro, all’insegna del gusto, non è impossibile. Gli organizzatori della “Tiramisù World Cup” hanno infatti fin dall’inizio scelto di premiare le migliori ricette, tenendo però rigorosamente distinti i partecipanti alle categorie “ricetta originale” e “ricetta creativa”. Lo scorso ottobre, all’8^ edizione, i migliori “classicisti” sono così risultati, nell’ordine, i “locali” Nadia Ceoldo (45 anni di Salzano, nel Veneziano) e Stefania Bovo (52 anni di Vicenza), seguite a testimonianza dell’internazionalità del dolce, da Mauro Akio Kamigichi, ingegnere aeronautico 63enne di San Paolo, in Brasile.

Con buona pace per loro e per i rigidi tradizionalisti, in questo Tiramisù Day 2025 ci concentriamo però soprattutto sulle rivisitazioni, proponendo agli aspiranti pasticceri qualche consiglio per proporre una chiusura di pranzo con un dessert diverso ma che al tempo stesso in grado di non perdere l’appeal della preparazione di partenza a cui si ispira.
Il tiramisù creativo: spazio alla fantasia
Partiamo, allora, proprio dalle ricette creative che hanno centrato il podio all’ultima World Cup.
A essere giudicata come la migliore è stata quella di Isabella Bucciol, 44 anni di Portogruaro (VE), che ha utilizzato tra gli ingredienti polvere di liquirizia, marmellata di arance e croccante di arachidi.

Il secondo classificato, Antonio Panzetta, 33 anni di Noventa di Piave (VE), ha invece puntato su rosmarino, lime e zenzero.
La creazione della 50enne padovana Miriam Pressato ha quindi impiegato nocciole pralinate, cioccolato fondente e amaretti. Le possibilità, come si vede, sono davvero infinite.
E sul sito tiramisuworldcup.com è possibile richiedere gratuitamente l’invio via posta elettronica “Tiramisù Cookbook 2025”, da cui trarre interessanti spunti per rispettare una festa in occasione della quale, in questi giorni, negli store Eataly di New York e Toronto sono stati organizzati i “Tiramisù Party”, con assaggi e storytelling.
Tiramisù alternativi in omaggio alla primavera
La data scelta per il Tiramisù Day coincide con quella tradizionalmente collegata con l’inizio della primavera.
Anche senza avventurarsi in ricette troppo elaborate, chi volesse provare una soluzione alternativa con modifiche tutto sommato limitate può dunque pensare a varianti del dolce in linea con i sapori freschi della bella stagione appena cominciata. Il caffè può così essere sostituito con una salsa di fragole fresche o con una crema al limone, puntando sulle note fruttate e su un’acidità che contrasta al meglio la consistenza del mascarpone. Chi invece ama i dolci corposi può pensare di arricchire la crema al mascarpone con gocce di cioccolato fondente o mescolandolo con una crema alla nocciola.
Esiste anche il “tiramisù vegano”, che sostituisce il mascarpone con una base di tofu setoso o anacardi e utilizza biscotti senza uova al posto dei savoiardi.
Un dolce conteso tra Friuli e Veneto
Il crescente successo di un dolce relativamente giovane, visto che sarebbe stato ideato verso la metà del ‘900, ha riproposto anche l’annosa questione della sua paternità. E se c’è chi addirittura risale al secolo XVII, individuando nella “zuppa del duca” senese l’antenato dell’attuale tiramisù, la querelle si concentra soprattutto a Nord-Est, tra Friuli e Veneto.
I sostenitori della prima teoria individuano in Tolmezzo, nell’Udinese, la patria del perfezionamento del tiramisù, che sarebbe nato più esattamente a Pieris (GO), e sottolineano l’inserimento del dolce, da parte del Ministero dell’Agricoltura nel 2017, tra i prodotti agroalimentari tradizionali della regione. Il Veneto, invece, porta avanti la tesi di un dolce nato nel capoluogo della Marca. E, non a caso, lo scorso 10 marzo gli organizzatori della World Cup hanno assegnato alla “Vecia trattoria da Moro” di San Biagio di Callalta il riconoscimento per il “Miglior tiramisù di Treviso”. E nel già citato “Cookbook 2025” si annuncia “un’incredibile scoperta: un antenato del tiramisù, con la sua storia e la sua ricetta originale”.
Alberto Minazzi