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Un Tintoretto inedito a Venezia

Un Tintoretto inedito a Venezia
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Il regista Erminio Perocco porta sul grande schermo una nuova prospettiva sul pittore più emblematico di Venezia

A volte il cinema serve a reinterpretare la storia, a dare nuove prospettive sul passato, a mostrare anche i lati più oscuri dei personaggi famosi il cui nome è giunto fino a noi.
Questo è il caso del nuovissimo film che, causa rinvio per maltempo, sarà proiettato in modo inedito anzichè in Campo San Polo al Cinema Rossini domenica 30 agosto alle 21.15 : “Tintoretto. L’artista che uccise la pittura”.
Quest’anteprima assoluta del regista Erminio Perocco riporta al centro della scena un artista che la città di Venezia aveva già celebrato l’anno scorso con il Cinquecentenario della nascita e che ora torna a ricordarlo in modo inedito.
A rendere fin da subito la portata dell’evento è la produzione di carattere internazionale, in particolare italotedesca, composta dal già citato regista Erminio Perocco, dalla casa d produzione veneziana “Kublai Film”, con Gebrueder Beetz, Videe e Zetagroup, in collaborazione con la rete televisiva tedesca arte/ZDF.

Cinema diffuso al centro della scena

Cinemoving 2020 di Campo San Polo detta un piccolo punto di svolta nell’idea di cinema all’aperto. Tendenzialmente ci siamo abituati a vedere film già visti e rivisti nei cinema o su schermo domestico.

Campo San Polo, Venezia
Campo San Polo, Venezia

Un film veneziano, girato da un veneziano che parla di un veneziano a Venezia.
L’occasione è sicuramente ghiotta, soprattutto perché questo film non si presenta come il canonico film documentario sull’Opera intera di un pittore ma come un modo di reinterpretarne i canoni, la storia e l’opinione che si è formata su di lui col passare dei secoli.

Tintoretto torna a vivere nella sua città

Erminio Perocco porta a Venezia un Tintoretto completamente nuovo e diverso rispetto a quello che ci saremmo potuti aspettare studiandolo sui libri di scuola.
Propone infatti un viaggio alla scoperta dei suoi capolavori dando uno sguardo particolare alla follia creativa, al genio indiscusso di un uomo che ha rivoluzionato il modo di dipingere nel secolo più famoso della storia culturale: il ‘500.

Tintoretto- autoritratto
Tintoretto- autoritratto

Un pittore che voltò le spalle alla scuola e al modus operandi di Michelangelo e Tiziano, alla tradizione che loro avevano iniziato e al perfezionamento di un’arte che sembrava, grazie ai due maestri, aver toccato il culmine.
Il titolo “Tintoretto. L’artista che uccise la pittura” è provocatorio ma descrittivo.

Tintoretto, l'”artista immenso”

Un artista definito come “Il più terribile cervello che la pittura abbia mai avuto” da Giorgio Vasari, “Il primo dei poeti maledetti” da Sartre, un pittore che stracciò le regole della pittura del proprio tempo per gettare le basi per un futuro completamente innovativo. Un uomo che inconsciamente fondò il modo di dipingere di molti secoli posteriore, tanto da essere descritto da un artista come Cezanne “Un artista immenso”.
Tutto questo arriva sullo schermo di San Polo, portando un uomo e la storia che lui ha cambiato a colpi di colore.

Una Venezia che parla di veneziani

Questo film non è solo uno scorcio di storia dell’arte in cui si inquadrano monumenti e musei della città. Non è neanche solo un film biografico che racconta di una figura su cui sono stati intessuti miti e racconti.
Questo è anche un riappropriarsi, da parte della città di Venezia, di quelli che sono i suoi modelli, le sue ispirazioni e i suoi capisaldi.
Venezia, quindi, non diventa solo lo sfondo suggestivo di una bella trama; Venezia in questo caso è il filo conduttore tra l’autor e l’agens, tra il Tintoretto narrato e chi invece riesce a descriverlo. Una città che quindi si dimostra viva e mutevole, patria d’artisti capaci di ritrovarsi pur avendo secoli di distanza tra di loro.

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Tag:  cinema