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The Moon Gallery Art: un'esposizione itinerante verso la luna

The Moon Gallery Art: un'esposizione itinerante verso la luna

Quante volte l’essere umano si è perso, gli occhi riversi al cielo, a guardare luna e a interrogarsi sul suo lato oscuro? Figlia della Luna, l’Arte si prepara a farle visita, a porre altre domande, mentre la Scienza cerca risposte. Cento opere della grandezza di 1cm3 andranno nello spazio, nel 2022, insieme a sei astronauti.
Due di queste sono nate nella provincia di Padova, nel piccolo paese di Vigorovea di Sant’Angelo di Piove di Sacco. Gli autori sono Annamaria Zanella e Renzo Pasquale, marito, moglie e orafi che hanno realizzato rispettivamente The Cell e Gold Cube.

Il Moon Gallery art project

Il concorso al quale Annamaria e Renzo hanno partecipato si chiama Moon Gallery e rientra nel più ampio progetto scientifico Moon Mars: inviare sei astronauti per fondare la prima colonia lunare, la quale diventerà la base per lanciare l’uomo su Marte a partire dal 2027.
“A capo del progetto vi è il professore e astrofisico Bernard Foing – spiega Annamaria – il quale ha pensato che i sei astronauti, confinati per sei mesi sulla Luna, avrebbero dovuto godere dell’arte umana anche nello spazio. Da qui è nata la Moon Gallery: la selezione di cento opere di cento artisti provenienti da tutto il mondo, ciascuna non più grande di 1cm3, incastonate in un piccolo contenitore quadrato di 10cm per lato e 1cm di altezza. Questo per limitare il peso da trasportare sulla Luna”.

Gold Cube: l’omaggio a Padova di Renzo Pasquale

Ai partecipanti al concorso è stato chiesto di creare delle piccole opere che raccontassero la storia dell’uomo agli avventori sulla Luna, umani e non. “Per noi orafi è stato più semplice, da un certo punto di vista, perché siamo abituati a pensare in piccolo per i nostri gioielli – spiega Renzo Pasquale – .La parte difficile era riportare una grande idea nello spazio di 1cm. Io ho voluto omaggiare la mia città, Padova, con un piccolo cubo d’oro. Sopra ho potuto incidere, grazie a un macchinario laser di precisione di un’azienda in provincia di Vicenza, il viso di Galileo Galilei, il logo dell’università dove insegnò per 18 anni, un profilo dell’Italia con un puntino rosso che indica la locazione della città, le fasi lunari e la mia firma”.

Gold Cube, vista lato Galileo Galilei @ Daniela Martin

The Cell: l’origine e il mistero della vita

Il lavoro di Annamaria Zanella, invece, racchiude l’origine della vita e le stelle in una perla nera di 9,9mm di diametro. “The Cell è una palla di argento sbalzato con un piccolo foro e rivestita di niello, una lega di argento, rame, piombo e zolfo, già conosciuto dagli antichi egizi e riscoperto dalla scuola orafa padovana. All’interno c’è del lapis e sopra una sabbia di microsfere di vetro dorato. L’essere umano è veramente ‘figlio delle stelle’; l’opera è un omaggio all’origine e al mistero della vita, all’elemento che accomuna gli esseri umani e alla cappella degli Scrovegni di Giotto. Una cellula con all’interno il cielo stellato”.

La creazione di un’opera d’arte

L’ispirazione non è questione di un attimo. Racchiudere così tanti pensieri sulla punta di un dito ha richiesto tempo, studio e ricerca, contaminazione. “Sono appassionato di astrofisica – racconta Renzo – quindi per me è stato facile guardare a Galileo, al Sidereus Nuncius, alle sue osservazioni lunari. Mi prendo il merito di mandarlo sulla Luna, lui che l’ha osservata per 18 anni qui a Padova, a guardare la Terra. Penso gli farebbe piacere”.
Niente è casuale: la scelta dell’oro, per esempio, è dovuta al l’incorruttibilità del materiale; il logo dell’università di Padova ricorda che l’anno prossimo si celebreranno gli 800 anni dalla sua fondazione.

Tra rigore e creatività

“Durante il giorno si raccolgono idee, si pensa a come creare qualcosa, mentre la sera si fa un punto della situazione” racconta Annamaria, che ha tratto ispirazione per la sua cellula dalla filosofia di Baruch Spinoza, il filosofo ebreo che pensò a un’unica Sostanza ‘divina’ di cui tutti siamo parte. “Quando creiamo qualcosa ci confrontiamo spesso, anche se ognuno mantiene il proprio indirizzo: Renzo è più rigoroso – mentre lei, continua Renzo – ha una creatività più libera”.

La mostra itinerante delle “opere spaziali”

Le opere di Annamaria e Renzo, così come quelle degli altri artisti, fanno già parte della Moon Gallery Art e della sua esposizione itinerante: al momento si trovano all’università di Leiden, in Olanda, dove possono essere osservate grazie a delle lenti di ingrandimento e a dei poster che spiegano ognuna delle cento piccole sculture.
Le prossime città in cui verranno esposte saranno Dubai e Mosca
.
Tutto in attesa del 2022, quando gli astronauti saranno pronti per essere lanciati, insieme alle opere d’arte, a vivere sulla Luna, in quello che è a tutti gli effetti il primo tentativo di colonizzazione dello spazio. Con loro, la storia dell’essere umano: millenni a guardare il cielo, le stelle, la Luna, fino a consumarne la distanza e poterle chiedere, i piedi su di lei, cos’ha ancora da dirci silenziosa nel cielo.

Damiano Martin

Nella foto in evidenza: render dell’opera di Annamaria Zanella “The Cell” @ Daniela Martin

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Tag:  opere