L’Ema, Agenzia Europea del Farmaco ha dato il via libera alla terza inoculazione per proteggere dal virus. Secondo il comitato per i medicinali umani Ema sia per Pfizer sia per Moderna la dose extra può essere somministrata a persone con sistema immunitario gravemente indebolito, almeno 28 giorni dopo la loro seconda vaccinazione.
Terze dosi e richiami
Per quanto riguarda il resto della popolazione, invece, le dosi di richiamo possono essere prese in considerazione almeno sei mesi dopo la seconda per persone di età pari o superiore a 18 anni.
L’Ema precisa che è importante distinguere tra la dose extra per le persone con un sistema immunitario indebolito e le dosi di richiamo per quelle con un sistema immunitario normale.
Per queste ultime l’Agenzia ha valutato i dati riguardanti Cominarty (il vaccino di Pfizer-BioN Tech). Il risultato mostra un aumento del livello di anticorpi quando la dose di richiamo viene somministratcirca sei mesi dopo la seconda in persone di età compresa tra 18 e 55 anni.
Chi ha già iniziato
Sarà ora compito delle autorità sanitarie nazionali decidere quando toccherà la terza dose. Valutazione che faranno in base alla risposta degli anticorpi al primo ciclo di vaccinazione e al suo attenuarsi col passare del tempo e in base all’età.
In Italia, il Comitato Tecnico Scientifico ha per il momento deciso per gli immunodepressi, gli ospiti delle Rsa, gli ultraottantenni e gli operatori della sanità oltre i 60 anni o più esposti al virus. Per queste categorie la somministrazione è già iniziata.
Il calendario delle terze dosi
Il calendario per la terza dose prevede che si inizi dai più anziani, i 70-79 enni, ovvero tutte le persone, circa sei milioni, che hanno completato il ciclo entro la fine dello scorso aprile e che entro il mese di ottobre potrebbero ricevere la terza dose di vaccino.
Secondo lo stesso calcolo per i 60-69 enni vaccinati completamente entro la fine di giugno il richiamo arriverebbe a gennaio.
Per i più giovani nulla ancora è per ora deciso.