Alle 5.10 l’evento sismico più forte, poi serie di assestamento. Scuole chiuse e verifiche in corso. Danni a Tredozio
La zona è notoriamente ad alta pericolosità sismica, ma la botta è stata comunque forte.
Alle 5.10 di questa mattina, 18 settembre, Toscana e Romagna si sono svegliate con un forte terremoto da 4.8 gradi ed epicentro a 3 km da Marradi, comune del Fiorentino a 42 km a nord del capoluogo toscano.
Preceduta da una scossa da 3,3 gradi alle 4.38, la principale dello sciame sismico, che è proseguito per diverse ore con ben 25 altri eventi di assestamento fino a 2.8 gradi (aggiornamento alle ore 6.15), è avvenuta secondo i sismografi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia a 8,4 km di profondità.
Dopo la scossa più forte, altri 16 eventi sopra i 2 gradi (aggiornamento alle ore 11) si sono registrati a Marradi (12) e Tredozio, nel Forlivese, (4), dove si sono toccati i 3.0 gradi rispettivamente alle 9.35 e alle 6.56. Interessato infatti anche il versante appenninico romagnolo.
Il terremoto, secondo gli esperti dell’Ingv, sarebbe comunque stato sentito anche a molti km di distanza, in un’area ampia da Perugia a Trento.
Gente in strada, danni a Tredozio
La forte scossa ha destato preoccupazione tra i residenti, molti dei quali sono scesi in strada o hanno richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco.
L’accertamento delle conseguenze è in corso, con il monitoraggio da parte della Protezione Civile, ma non risulterebbero danni particolarmente ingenti, né ci sarebbero segnalazioni di vittime o feriti gravi.
Alcune case risultano crepate, anche a Forlì, mentre a Tredozio, dove è in corso l’evacuazione di una porzione di una casa di riposo, ha riportato danni anche il palazzo comunale.
Scuole chiuse in molti comuni
In molti casi, i sindaci dell’area dle Mugello, da Marradi a Borgo San Lorenzo, da Firenzuola a Palazzuolo, hanno in ogni caso disposto la chiusura precauzionale di tutte le scuole di ogni ordine e grado.
Scuole chiuse anche a Tredozio e Modigliana, sempre nel Forlivese, mentre analoghi provvedimenti non sono stati presi nei principali centri della Romagna, da Forlì a Faenza e Ravenna, con il solo Comune di Riolo Terme, nel Ravennate, che ha deciso la chiusura di elementari e medie.
Treni: lento ritorno alla normalità
Disagi anche per la circolazione ferroviaria, con ritardi e cancellazioni a partire dalle 5.30 per i necessari controlli di stabilità.
In particolare, come ha comunicato sui social network il presidente dalla Toscana, Eugenio Giani, è stata inizialmente interrotta la linea da Pontassieve a Borgo San Lorenzo, poi riaperta, e la Firenze-Faenza fino a Vaglia, sospesa in via precauzionale tra Borgo San Lorenzo e Marradi.
I treni dell’alta velocità sono stati inizialmente deviati sulla vecchia linea direttissima da Prato, tornando regolari dalle 8.
In questa zona, nel giugno 1919 uno dei più forti terremoti italiani
I terremoti sull’appennino tosco-emiliano non sono certo una novità. La zona interessata dal sisma odierno, che ha raggiunto il V grado della scala Mercalli, ricorda l’Ingv, è infatti “è caratterizzata da alta pericolosità sismica”, come riportato dalla mappa del territorio nazionale.
I principali eventi della storia con epicentro nel Mugello sono quelli del 13 giugno 1542, di magnitudo stimata 6.0 e soprattutto quello del 29 giugno 1919, quando si toccarono 6.4 gradi in uno dei più importanti terremoti italiani del XX secolo.
Più di recente, si ricordano i 4.5 gradi di una scossa del 9 dicembre 2019, con epicentro vicino a Scarperia. Guardando alla mappa della sismicità storica, c’è inoltre una relativa vicinanza con i terremoti del 22 marzo 1661 (6.05 gradi) e del 29 ottobre 1725 (5.67).
Alberto Minazzi