Febbraio è iniziato con una sequenza di terremoti.
Ieri, 1 febbraio, la terra ha tremato in provincia di Parma.
E’ accaduto in tarda serata, quando la maggior parte della popolazione si stava preparando per coricarsi.
A 5 km a sud ovest di Neviano degli Arduini, però, alle 23.43, il primo sussulto.
Il sisma, rilevato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di magnitudo 3.7, si è verificato a una profondità di 47 km.
Non ha creato danni, ma tanta apprensione tra i cittadini.
Che stamani si sono risvegliati scossi da un nuovo movimento tellurico.
Un altro terremoto, questa volta di magnitudo 2,4, si è fatto sentire infatti alle 08.31. La rilevazione lo ha collocato ancora a pochi km da Neviano degli Arduini.
Terremoto oggi nel torinese e nel pinerolese
Sempre nella mattinata di oggi una scossa, di magnitudo 1.3, si è verificata nel torinese.
Anche in questo non ci sono stati danni ma il sisma, registrato poco dopo la mezzanotte nella zona del Pinerolese e con ipocentro a un km sud est di Pinasca, è stato sentito in diversi comuni limitrofi.
Alle 8.52:03 e successivamente alle 8.52:45, due altre scosse hanno fatto tremare la terra in provincia di Macerata.
A due km da Sant’Angelo in Pontano i sismografi hanno calcolato una magnitudo di 2,5.
Una lunga lista per l’Italia
La lista dei terremoti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, che con 350 stazioni sismiche in tutta Italia rileva ogni movimento del suolo, d’altra parte è lunga anche per gli ultimi giorni del mese di gennaio 2022.
Solo dal 27 al 31 gennaio, infatti, i terremoti registrati sul territorio nazionale (altri hanno riguardato la Nuova Zelanda, dove è stata registrata una magnitudo 6 ) sono 15.
Tutti movimenti tellurici poco preoccupanti ma verificatisi con costanza colpendo soprattutto la parte meridionale dell’Italia.
Il più forte, di magnitudo 2.5, si è verificato sulla costa ionica Cosentina il 30 gennaio 2021 alle ore 12.34.
Tutti al di sopra di magnitudo 2 anche i terremoti di Catanzaro (Castel di ludica, 30 gennaio), Reggio Emilia, ancora Cosenza e Messina (costa siciliana orientale e Isole Eolie).
Nel 2021 una media di 44 terremoti al giorno
Come spiega l’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, “di solito i terremoti avvengono in zone già colpite in passato, dove lo sforzo tettonico causato dal movimento delle placche in cui è suddiviso il guscio esterno della Terra è maggiore. Ne consegue che anche l’accumulo sotterraneo di energia e deformazione è più grande. In Italia i terremoti più forti si sono verificati in Sicilia, nelle Alpi orientali e lungo gli Appennini centro-meridionali, dall’Abruzzo alla Calabria. Ma sono avvenuti terremoti importanti anche nell’Appennino centro-settentrionale e nel Gargano”.
Nel corso del 2021 i terremoti localizzati in Italia sono stati in media 44 al giorno. Un numero che mantiene la media registrata anche nel 2019 e 2020 ma inferiore rispetto agli anni precedenti.
In Sicilia i terremoti più forti, a Marche e Umbria il primato delle scosse
“Il primo terremoto italiano del 2021 si è verificato nel modenese, a Pavullo nel Frignano, 1 ora e 3 minuti dopo l’inizio del nuovo anno. L’ultimo, invece, lo abbiamo localizzato a Sefro, in provincia di Macerata, a meno di mezz’ora dalla mezzanotte: entrambi hanno fatto registrare una magnitudo inferiore a 2.5 – si legge nel rapporto dell’INGV a cura del geologo Maurizio Pignone -.La Sardegna si conferma la regione con il minor numero di terremoti, mentre la Sicilia ha avuto oltre 80 eventi di magnitudo pari o superiore a 2.5, più di tutte le altre regioni. Se, però, contassimo anche i terremoti molto piccoli, il primato sarebbe condizionato dalla densità della rete sismica e “vincerebbero” Marche e Umbria con rispettivamente circa 3.000 e 5.000 eventi”.
Il terremoto più forte del 2021 è stato registrao il 23 dicembre a Motta Sant’Anastasia, in Sicilia.
Una curiosità: “negli ultimi 1.000 anni – rileva ancora INGV – ci sono stati circa 260 terremoti di magnitudo Mw pari o superiore a 5.5. In media uno ogni quattro anni”.
Consuelo Terrin