La prima scossa da 4.2 gradi alle 0.54 con epicentro a 2 km da Mangone. Poi lo sciame è proseguito, ma senza danni a persone o cose
La botta è stata notevole, perché, pur essendosi la scossa generata a 20 km di profondità, la magnitudo registrata dai sismografi dell’Ingv è stata di 4.2 gradi.
Un terremoto che ha destato dal sonno 54 minuti dopo la mezzanotte del 29 novembre 2024 non solo gli abitanti di Mangone, comune nel cuore del Savuto di 1891 abitanti, ad appena 2 km a ovest dall’epicentro, o di Cellara, 504 anime, solo leggermente più distante, ma l’intera provincia di Cosenza e quasi tutta la Calabria, a partire da Catanzarese e Crotonese.
Fortunatamente, però, se si esclude la forte paura che ha tenuto svegli molti per l’intera nottata, con numerose persone in strada anche nel capoluogo, distante 13 km e a Rende, le conseguenze del sisma non sono state rilevanti, visto che, almeno secondo i primi rilievi, non sono stati registrati danni a persone o cose. La situazione è in ogni caso oggetto di un continuo monitoraggio.
Gli ultimi sciami sismici in Calabria
La popolazione maggiormente interessata dalla forte scossa è stata quella rientrante nell’area dell’hinterland cosentino distante 20 km dall’epicentro, abitata da più di 184 mila residenti, a partire dalle oltre 67 mila di Cosenza. Già un mese fa la zona era stata interessata da un forte sciame sismico, con la forte scossa (magnitudo 3.6) delle 20.51 del 27 ottobre con epicentro a 3 km a est di Cellara e una profondità di 21 km.
In quel caso, le scosse di assestamento, che avevano raggiunto anche i 3 gradi, erano proseguite per l’intera giornata del 28 ottobre. Adesso, al momento, pur accompagnata da una serie di almeno una ventina di terremoti di portata inferiore, l’unica scossa con magnitudo di 2 gradi è stata quella dell”1.16 con epicentro a 19 km di profondità e una distanza di 4 km a est di Mangone. Nuovo evento che, ovviamente, ha aumentato la preoccupazione della gente.
Le variegate reazioni sui social
Come accade ormai d’abitudine quando si verifica un terremoto, nonostante il sisma si sia presentato di notte, molti hanno deciso di esternare i propri sentimenti sui social network, magari anche per stemperare la tensione nell’incapacità di riprendere sonno. Con grande varietà. Insieme ai commenti lapidari (“un boato”, “una bella botta”), per esempio c’è anche chi si è chiesto “Perché sempre di notte?”.
Ancora, si possono ritrovare riflessioni approfondite tra la descrizione dettagliata dell’avvenuto e dei propri pensieri durante quei momenti, pur concludendo magari anche con un pizzico di ironia. “Ho messo due cioccolatini ripieni ai fichi nella tasca del piumino. Le priorità. Nel pericolo pare che venga fuori il nostro istinto primordiale. Nel mio caso, la fame”, scrive per esempio Valentina Amoruso su Facebook.
Sempre su Facebook, la Parrocchia Maria SS. Immacolata ha invece postato una preghiera chiedendo l’intercessione di San Francesco di Paola. La nota pagina di divulgazione Geopop ha infine aperto una questione a metà tra scienza e politica, scivendo: “Ogni volta che una scossa si verifica in Calabria la domanda è sempre la stessa: ma il Ponte sullo Stretto potrebbe resistere ad un terremoto? O ci sarebbe il rischio di un crollo? Analizziamo la situazione”.
Alberto Minazzi