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Terremoto Campi Flegrei: 150 scosse, una la più forte da 40 anni

Terremoto Campi Flegrei: 150 scosse, una la più forte da 40 anni
@ Jorge Ferreiro

Tra le 19.51 del 20 maggio e le 0.31 del 21, registrati dall’Ingv circa 150 terremoti, il più forte con magnitudo 4.4

Poco meno di 5 ore di paura, con caos nelle strade per le file di macchine, supermercati con carrelli abbandonati e merce a terra, tendopoli allestite d’urgenza, case danneggiate,
E’ stata una lunga notte, quella appena trascorsa, nell’area dei Campi Flegrei, a Napoli.
Nonostante i terremoti, in quelle zone, siano diventati ormai quasi un’abitudine, una scossa forte come quella delle 20.10 del 20 maggio 2024, da 4,4 gradi, non si era mai sentita, negli ultimi 40 anni. Ed è stata solo la punta di un intenso sciame sismico che ha creato grande apprensione tra la popolazione, buona parte della quale ha deciso di dormire in macchina.
Treni e metro si sono fermati, le scuole oggi sono chiuse, la Protezione Civile e il Centro coordinamento soccorsi sono al lavoro.
Non risultano feriti ma diversi danni ci sono stati e a Pozzuoli sono state sgomberate 35 abitazioni.

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@INGV

Lo sciame sismico nei Campi Flegrei

Nell’area, ha fatto il punto in via preliminare l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, si sono registrati circa 150 terremoti in appena 4 ore e mezza, tra la prima scossa delle 19.51, di magnitudo 3,5, e le 0.31. Sono state 8, fino alle 0.55, le scosse con magnitudo di almeno 2 gradi, di cui 5 oltre i 3 (esattamente, nell’ordine di intensità, da 4,4, 3,9, 3,6, 3,5 e 3,1 gradi). Numerosissime, poi, le scosse più superficiali.
In particolare, sottolinea l’Ingv, l’evento da 4,4 gradi, a una profondità di 2,6 km nel sottosuolo, “è stato il più energetico tra quelli registrati dall’inizio dell’attuale crisi bradisismica iniziata nel 2005”.
L’epicentro della scossa è stato collocato all’interno della Solfatara, nella zona settentrionale dell’area in cui ultimamente si è verificato il maggior numero di eventi.

La situazione continua a restare sotto monitoraggio h24 e saranno effettuati nella giornata odierna campionamenti e misure in alcuni siti della caldera.
La sezione dell’Osservatorio Vesuviano di Napoli dell’Ingv è anche costantemente in collegamento con le strutture nazionali e regionali della Protezione civile, con i Comuni interessati e con le altre autorità competenti alla tutela del territorio. È stato intanto convocato il tavolo d’emergenza in Prefettura.

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La paura e le conseguenze

Le ripetute forti scosse, sentite chiaramente anche a Napoli, dove sono crollati alcuni cornicioni e sono stati interrotti molti collegamenti ferroviari e con la metropolitana.
Alcuni edifici sono stati danneggiati, una ventina le richieste di intervento ai Vigili del Fuoco, anche per una sospetta fuga di gas.
A Pozzuoli, dove si è recato il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, si sono verificati danni anche all’interno di alcuni esercizi commerciali. Nella città puteolana, è stato necessario sgomberare tre di palazzi in zona Solfatara, sono state evacuate 15 famiglie e sono state allestite 4 zone di accoglienza, con il montaggio di tendopoli in strade e piazze.
Nella frazione di Arco Felice, si sono verificati movimenti franosi sul monte Sant’Angelo.
Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha invece ordinato la chiusura delle suole nei quartieri di Bagnoli, Fuorigrotta, Soccavo e Pianura. Analoghe decisioni sono state prese anche da altri sindaci, come quelli di Pozzuoli, Bacoli (dove è stata anche disattivata la Ztl in centro storico), Quarto e Monte di Procida.
Tra le immagini più suggestive postate sui social, il video che mostra il lago d’Averno, di origine vulcanica, che sembra ribollire dopo la scossa da 4,4 gradi.

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Squadre dei Vigili del Fuoco in azione

La situazione ai Campi Flegrei

Nel comunicato ufficiale, l’Ingv ha fatto anche il punto sulla situazione bradisismica, per la quale gli esperti ammettono la forte correlazione con gli eventi sismici, che sono stati circa 450, di diversa intensità, nell’ultimo mese.
“ Non si registra allo stato attuale – afferma l’istituto – un aumento della velocità di sollevamento che attualmente è di 2 cm al mese. Sempre allo stato attuale, non si registrano variazioni di andamento nelle deformazioni orizzontali o deformazioni locali del suolo diverse rispetto all’andamento precedente”.
Anche i parametri geochimici misurati con le stazioni in continuo, ovvero temperatura e flussi di anidride carbonica, “non mostrano variazioni significative rispetto agli andamenti degli ultimi mesi, se non il ben noto incremento di temperatura e pressione che caratterizza il sistema idrotermale”, prosegue l’Ingv. Che però ricorda anche come “la sismicità non è un fenomeno prevedibile, pertanto non può essere escluso che si possano verificare altri eventi sismici, anche di energia analoga con quanto già registrato durante lo sciame in corso”.

Alberto Minazzi

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