Sentito anche tra Pozzuoli e Napoli nonostante di magnitudo 3
Ancora un terremoto ai Campi Flegrei.
Con una scossa, di magnitudo 3, che, alle 11.01 di stamani, 22 settembre, è stata sentita anche nella parte Ovest di Napoli e a Pozzuoli.
Il sisma, ha rivelato l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, è avvenuto a una profondità di 1,4 chilometri nell’area dei Campi Flegrei.
Al primo terremoto, sono susseguite altre sei scosse nel corso della mattinata.
Nonostante non si sia trattato di eventi particolarmente forti, hanno creato grande apprensione tra la popolazione, da tempo alle prese con movimenti tellurici e con il bradisismo, ossia il lento sollevamento o abbassamento del suolo, tipico dell’area dei Campi Flegrei.
Un fenomeno che si è manifestato nuovamente dal 2005 a oggi e che ha portato a un sollevamento del suolo di circa 113 centimetri nella zona di Rione Terra.
“L’area più sismogenetica principale -spiega Ingv – è compresa tra Pozzuoli, Solfatara, Pisciarelli e Agnano, con eventi che dal 2018 sono presenti anche nel Golfo di Pozzuoli”.
Le profondità raramente superano i 4 km, come successo anche oggi con il dato di 1,4.
La ragione dei tanti terremoti di questi ultimi tempi è legata all’attività del vulcano.
“Può essere dovuta a una forte risalita di gas e una maggiore pressurizzazione del sistema idrotermale profondo – spiega Ingv -Un’altra possibilità è che si stiano iniettando nel sottosuolo delle lingue di magma alimentate dal sistema magmatico profondo. L’origine del sollevamento e dunque della sismicità è dunque legata alla spinta verso l’alto generata dalla messa in posto dei fluidi o fusi magmatici e il bombardamento conseguente genera un inarcamento e allungamento della crosta sovrastante con conseguenti fratture e faglie che generano terremoti e facilitano la risalita dei fluidi idrotermali”.