Entra nella sua fase operativa il Codice di condotta dei call center per regolare le attività di teleselling e telemarketing selvaggio
Teleselling e telemarketing, ovvero vendita diretta telefonica nel primo caso o per pubblicizzare un prodotto e fissare appuntamenti sempre al telefono per terze parti quali agenti, commerciali e incaricati nel secondo. Due attività che presto saranno regolate dal Codice di condotta del Garante della Privacy, lo strumento che è entrato nella fase applicativa e che obbligherà gli operatori dei call center a rispettare determinate regole. E’ stato infatti accreditato l’Organismo di monitoraggio Odm, un passaggio che completa l’iter per l’entrata in vigore delle norme che regoleranno le attività dei settori e che entreranno in vigore dal giorno successivo della loro pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Stop al telemarketing selvaggio
Correttezza e legittimità sono le parole d’ordine che il nuovo strumento deve garantire in tutta la filiera delle attività di telemarketing e teleselling. Questo significa la fine di chiamate ripetute da numeri non riconoscibili la mattina presto e in tarda serata, lo stop a offerte allettanti ma con clausole poco chiare e regole precise per garantire il corretto trattamento dei dati, oltre a standard di sicurezza nello svolgimento delle attività.
L’obiettivo primo del Codice, già approvato lo scorso anno e che a breve entrerà in vigore a tutti gli effetti, è quello di tutelare gli utenti dalle chiamate indesiderate e di rendere il lavoro il più trasparente possibile. Le società che aderiranno al Codice avranno sei mesi di tempo per aggiornare i sistemi e le procedure.
Dovranno raccogliere consensi specifici per le singole finalità, informare in maniera precisa le persone contattate sull’uso dei loro dati e assicurare il pieno esercizio dei diritti previsti dalla normativa privacy quali opposizione al trattamento, rettifica o aggiornamento degli stessi.
Le società sono anche tenute a custodire in sicurezza i dati raccolti, impedendo copie non autorizzate e garantendo il tracciamento. Le liste telefoniche dovranno essere verificate con il registro pubblico delle opposizioni per evitare che sia chiamata una persona che ha chiesto espressamente di non essere disturbata. Il Codice, inoltre, per contrastare il fenomeno del “sottobosco” dei call center abusivi, stabilisce l’applicazione di una penale o la mancata corresponsione della provvigione per ogni contratto stipulato a seguito di un contatto promozionale senza consenso.
Niente più chiamate a tutte le ore
Il Codice intende anche mettere la parola fine alle chiamate dei call center in qualsiasi ora della giornata garantendo il “diritto alla tranquillità” delle persone.
Per questo impone di non telefonare prima delle 9 e dopo le 20 dal lunedì al venerdì.
Nella giornata di sabato e nei giorni prefestivi la fascia oraria è invece dalle 10 alle 19.
E’ ammessa una tolleranza di 15 minuti prima e dopo, ma tassativamente nessuna telefonata di domenica e nei festivi o in orari diversi da quelli indicati, salvo accordi con gli utenti.
Le telefonate devono essere identificabili con un apposito “codice prefisso” definito dall’Agcom, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni o in alternativa un proprio numero senza prefisso purché gli utenti possano ricontattarlo.
La stessa Agcom affianca al Codice di condotta del Garante della Privacy un omonimo strumento già sottoscritto dai principali operatori di call center e di grandi compagnie telefoniche e dalle associazioni dei consumatori. Tutti gli operatori di telemarketing o teleselling sono tenuti a iscriversi al registro degli operatori di Comunicazione Roc anche se svolgono un’altra attività principale.
