Le porte del Teatro alla Scala di Milano sono tornate ad aprirsi.
Dopo 199 giorni, il pubblico è tornato in presenza al Piermarini.
Si è trattato di un parterre di 500 persone distribuite tra platea (ridotta dalla pedana costruita per dividere orchestra e pubblico) e palchi come previsto dai protocolli.
Ma comunque un evento speciale per il Teatro e per la città, un segnale di ripartenza dopo l’emergenza sanitaria che ha colpito duramente Milano e il Paese intero nell’ultimo anno e mezzo.
Il concerto inaugurale della nuova stagione è stato diretto dal maestro Riccardo Chailly.
Il coro e l’orchestra hanno eseguito ouverture e arie di Verdi, Wagner, R. Strauss, Purcell e Čajkovskij.
Tra i protagonisti, il soprano Lise Davidsen.
Non una semplice coincidenza
Oggi, 11 maggio 2021, un secondo concerto sarà diretto dal maestro Riccardo Muti.
La giornata, per il Teatro La Scala, è particolare, in quanto coincide con un’altra riapertura famosa: quella dell’11 maggio del 1946, quando il Teatro fu ricostruito dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale.
All’epoca, con il concerto diretto da Toscanini, la riapertura simboleggiava la fine del conflitto; oggi l’ augurio è che possa simboleggiare la fine della lotta contro il Covid.
Oltre al ricordo dei 75 anni dalla storica riapertura, il Teatro festeggerà a suo modo anche l’allora sindaco Antonio Greppi, che ne promosse la ricostruzione. A lui sarà dedicata una targa nel foyer d’ingresso.
La coincidenza con il 1946 non sta solo nella riapertura simbolica dopo un periodo difficile per la città, ma anche nel fatto che il Teatro sta vivendo una vera e propria trasformazione, anche fisica. È stata infatti posata nella giornata del 26 aprile la prima pietra del nuovo edificio della Scala di Milano, che sorgerà in via Verdi.
I prossimi appuntamenti del Teatro La Scala
“La Scala ha sempre avuto un ruolo importante nelle ripartenze – ha ricordato il sovrintendente del teatro Dominique Meyer -. Questo, in particolare, è simbolo di ripartenza non soltanto per la il Teatro, ma per la cultura tutta. Spero che con l’estate si potranno vaccinare tutti i dipendenti”.
Ovviamente per tutti gli spettacoli si dovranno rispettare le disposizioni previste in materia di Covid: in particolare, il pubblico in sala non dovrà superare la soglia dei cinquecento spettatori.
Tutti i presenti saranno fatti così accomodare nei 150 palchi e in galleria, mentre l’orchestra si esibirà sulla pedana costruita in platea. I biglietti potranno essere acquistati solo online.
Tra gli altri appuntamenti da ricordare, troviamo il concerto del 17 maggio diretto da Daniel Harding. Per il momento, tutti gli altri appuntamenti saranno in streaming.
Un anno al di fuori del comune
Gli ultimi fuochi della Scala risalgono allo scorso ottobre: il 20 il recital di Marina Rebeka, il 21 Anna Netrebko diretta da Chailly, il 22 il concerto di lieder di Jonas Kaufmann.
Si tratta degli ultimi appuntamenti in presenza dopo mesi davvero complicati per la cultura e lo spettacolo.
Poi è scattato il coprifuoco, il Teatro è stato chiuso per sei mesi, ma non solo.
La trasformazione della Scala di Milano è stata anche fisica, con le poltrone rosse sradicate dalla platea per dar spazio all’orchestra così che i musicisti potessero suonare distanziati, in buona parte con la mascherina.
Un lungo intervallo durante il quale artisti e maestranze non si sono fermati, si sono spesi con generosità, garantendo a tutto il pubblico e agli appassionati circa una trentina di spettacoli seguiti in streaming negli ultimi mesi e che hanno portato grande successo. Ma nonostante le luci accese e il lampadario scintillante, il sipario è rimasto tristemente immobile, come mai accaduto recentemente, così come le frange dorate dei palchi disabitati. Perché un teatro senza spettatori non è un teatro.
Carlo D’Elia