Il primo pensiero è stato per i giovani.
Anzi, i giovanissimi della generazione Z e qualche millenials.
Il Gran Teatro La Fenice di Venezia, un teatro lirico, ha deciso di rialzare il sipario, dopo la lunga chiusura, proprio per loro.
Con biglietti a 2 euro, per far sì che tutti se lo potessero permettere. E i giovani non si sono fatti attendere.
Dai 18 ai 30 anni, hanno riempito platea, palchetti e loggione, mandando in crash la piattaforma per le prenotazione elettronica e completando gli acquisti sul posto.
In un’atmosfera elettrizzante e colorata si è tenuto quindi il primo spettacolo in presenza 2021 del teatro veneziano.
Diretto da Stefano Ranzani, “Verdi e la Fenice” ha portato i giovani in un viaggio attraverso le più importanti opere del compositore italiano: Rigoletto, Attila, Ernani, Simon Boccanegra e La Traviata.
“Ragazzi, ragazze, bentornati alla Fenice. Verdi aveva la vostra età quando venne a Venezia – si è rivolto ai giovani prima del concerto il sovrintendente e direttore artistico della Fenice Fortunato Ortombina – Sono molto felice di vedervi qui. La Fenice cambia acustica con il suo pubblico”.
Un pubblico partecipe, composto da molti veneziani, ma anche di studenti fuorisede.
Moltissimi non avevano mai varcato le porte del celebre Teatro, uno dei primi nati in Italia, nel 1792.
Ricostruito per ben due volte, l’ultima dopo il tragico incendio del 29 gennaio 1996, ha visto esibirsi sul suo palco i maggiori artisti mondiali di ogni epoca.
Tra questi la divina Maria Callas di cui il teatro ospita una mostra permanente a lei dedicata .