Quanto inciderà concretamente sugli stipendi dei cittadini il taglio delle tasse annunciato dal Governo con l’approvazione del Documento programmatico di bilancio?
Chi beneficerà maggiormente della ventilata riduzione del cuneo fiscale (la differenza tra quanto esborsato dai datori di lavoro e quanto finisce effettivamente nelle tasche dei lavoratori) che, stando anche ai richiami dell’Ocse, sarebbe il quinto più pesante al mondo?
Dipenderà ovviamente tutto dalle misure che l’Esecutivo deciderà di inserire nella nuova Legge di bilancio, per la quale è attesa a breve l’approvazione, che declinerà lo stanziamento complessivo fissato dal Consiglio dei Ministri in 8 miliardi di euro.
Intanto, la Fondazione dell’Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili ha effettuato una simulazione per provare a quantificare gli euro che, una volta applicate le nuove norme, potrebbero entrare nelle tasche di due tipologie di lavoratori individuati attraverso la loro fascia di reddito. Ed è emerso che a godere di più delle agevolazioni del taglio di tasse saranno gli appartenenti al cosiddetto “ceto medio”: quello con un reddito superiore a 40 mila euro annui. Ad esempio, chi ha due figli a carico e percepisce nell’arco dei dodici mesi un introito complessivo di 44 mila euro, vedrà lievitare la sua busta paga fino a 1.056 euro nell’arco dell’anno.
Il beneficio, invece, sarebbe decisamente inferiore per l’altro caso di chi, sempre con due figli, guadagni in un anno meno di 30 mila euro. La stima dei giovani commercialisti arriva infatti a definire l’aumento nella misura di un massimo di 240 euro totali. E questo sebbene la linea del Governo sembri essere quella di continuare a sostenere gli stipendi più bassi attraverso i bonus integrativi che hanno iniziato a essere introdotti (allora con un contributo di 80 euro mensili) fin dai tempi dell’Esecutivo guidato da Matteo Renzi. Per chi ha un reddito sotto i 40 mila euro, secondo le prime indicazioni, si salirebbe dall’attuale bonus di 100 euro a uno da 120. E potrebbe aumentare anche il numero dei beneficiari, estendendo la misura anche a chi guadagna più di 28 mila euro.
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Tasse e stipendi: fino a 1.000 euro in più per il “ceto medio”
21 Ottobre 2021
Tag: Lavoro