Il Super incentivo finisce nel cassetto
Sono finiti i fondi e altri non se ne aggiungeranno.
Il Superbonus 110 non sarà rifinanziato.
E’ quanto il governo avrebbe deciso nel corso della riunione tra maggioranza ed esecutivo che si è tenuta ieri alla Camera.
Troppi soldi, troppi errori, troppe truffe (in poco più di un anno sarebbero nate circa 20 mila imprese edilizie) hanno finito con il mettere al bando una misura che per due anni ha rimesso in moto lavoro, ristrutturazioni ed efficientamento energetico.
In tutto questo, c’è chi rischia di restare con i lavori a metà.
Ma il calendario delle scadenze potrebbe includere delle sorprese.
Le scadenze del Superbonus 110
Innanzitutto, quella imminente del 30 giugno, relativa alle villette, alle associazioni e attività sportive dilettantistiche e al sismabonus.
Per le abitazioni unifamiliari, infatti, l’ulteriore proroga accordata con l’ultimo decreto assicura l’erogazione delle spese sostenute fio al 31 dicembre 2022 se entro il 30 settembre risulta già effettuato almeno il 30% dei lavori.
Per alcuni tipi di interventi, restano valide anche le proroghe legate al Sismabonus acquisti.
La circolare dell’Agenzia delle Entrate
Ancora in discussione, invece, la possibilità di ampliare ad altri enti, oltre che alle banche, la cessione del credito.
Questo perché molte imprese non riescono a cederlo e rischiano di fallire.
Le banche, infatti, hanno accolto molte più domande rispetto ai limiti fiscali e ora, ad entrare nel meccanismo per sbloccare i fondi potrebbero essere le Pmi.
Nel frattempo, il 23 giugno, L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la Circolare 23/E che fornisce ulteriori chiarimenti sulla detrazione per interventi di efficientamento energetico e di riduzione del rischio sismico degli edifici, nonché l’opzione per la cessione in luogo della detrazione previste dagli articoli 119 e 121 del decreto legge 19 maggio 2020, n. 34 (decreto Rilancio) convertito con modificazioni dalla legge 17 luglio 2020, n. 77.