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Suoni di Minoranze: nasce il festival che riscopre i popoli

Suoni di Minoranze: nasce il festival che riscopre i popoli
Il Canzoniere Grecanico Salentino (©pagina Facebook Marc Deckers - Yakabd)

L’apertura, il 7 agosto, con il premio David di Donatello Robert Bisha, che riprenderà le sonorità arbëreshe, tra blues e jazz

Spesso, quando si parla di inclusione e di integrazione, diamo per scontato che il processo, per breve o lungo che sia, porti a diluire una minoranza all’interno di una maggioranza.
Ma ci sono delle differenze che arricchiscono, aprendo confini mentali e linguistici.
E’ nato per questo Suoni di Minoranza, il festival, organizzato nel comune di San Costantino Albanese, nel cuore del parco nazionale del Pollino, (quasi) al confine tra la Basilicata e la Calabria – in provincia di Potenza, che ospiterà, tra il 7 e il 16 agosto, in sei serate di grande musica, le minoranze interne del sud Italia,

Gli Arbëresh del Sud Italia

Nel nome del comune stesso si nasconde l’origine del festival: qui, dalla prima metà del XVI secolo, trovarono rifugio le genti dell’etnia albanese Arbëresh, dopo la conquista dell’impero bizantino d’oriente da parte degli Ottomani.
Qui, gli Arbëresh hanno perpetrato la loro cultura, mantenendo costumi, lingua e riti bizantini nelle loro funzioni religiose (il loro santo protettore – oltre alla Madonna della Salute – è san Costantino il Grande, il fu imperatore romano che fondò Costantinopoli e favorì l’espansione del cristianesimo nell’impero).
Il bilinguismo, italiano e arbëreshe, è riconosciuto anche a livello istituzionale.

Il progetto Borgo dei Suoni

Il comune di San Costantino Albanese, dunque, riunendo partner di grande rilievo come il Club Tenco, l’associazione culturale Altrosud (con l’aggiunta di Squilibri editore e Altipiani eventi e turismo), ha dato vita al progetto Borgo dei Suoni: oltre al festival Suoni di Minoranza, si prevede l’avvio di una scuola internazionale di etnografia audiovisuale e la realizzazione di un archivio sonoro Arbëresh.
Nel frattempo, mercoledì 7 agosto prenderà il via la manifestazione musicale, con il premio David di Donatello (per il film La Nave) Robert Bisha, il quale riprenderà le sonorità arbëreshe, tra blues e jazz.

Ladini, Grecanici, Catalani: tanti popoli in uno

Nella seconda data del 10 agosto l’Orchestra Bottoni prevede una commistione che abbraccia nord e sud, dalle minoranze linguistiche dei Ladini, in Friuli, a quella dei Grecanici di Calabria, grazie alla guida di Alessandro D’Alessandro e a una musica più contemporanea. L’11 agosto si vola invece verso la Sardegna e i catalani di Alghero, con il concerto di Claudia Crabuzza – già voce dei Tazenda e leader dei Chichimeca – insieme alla Peppa Marriti Band.
Lunedì 12 agosto si esibirà invece il Canzoniere Grecanico Salentino, fondato nel 1975 dalla scrittrice Rina Durante e portatore della tradizione musicale salentina.

suoni di minoranze
Claudia Crabuzza (©pagina Facebook Renzo Chiesa)

Tante occasioni per riscoprire le proprie radici

Chiuderanno il festival mercoledì 14 agosto la Nuova Compagnia di Canto Popolare, il più longevo complesso italiano di genere, che porterà il suo sconfinato patrimonio di canzoni napoletane al Suoni di Minoranze (l’ultimo album ha vinto la targa Tenco per il “miglior album in dialetto e lingue minoritarie”).

La Nuova Compagnia Canto Popolare (©pagina Facebook Feo Fest)

L’ultima sera, venerdì 16 agosto, è dedicata infine a Giuseppe “Spedino” Moffa, in un ritorno alla cultura arbëresh – del Molise, questa volta – in omaggio alla musica di Eugenio Cirese.
Tutti gli spettacoli di Suoni di Minoranza inizieranno alle ore 21, e si terranno in piazza Unità d’Italia. L’evento, patrocinato e finanziato dalla Regione, è a ingresso libero.

Damiano Martin

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