Sono sempre più numerose le persone che vogliono vaccinarsi.
Lo rivela un sondaggio condotto dall’ Institute of Global Health Innovation dell’Imperial College di Londra su 15 Paesi.
Se infatti tra gli interpellati a novembre solo il 41% si era espresso a favore della vaccinazione, a metà gennaio 2021 il dato ha raggiunto il 54%.
A nutrire maggior fiducia nel vaccino sono gli inglesi e gli israeliani (rispettivamente 48% e 47%) mentre più scettici risultano essere i francesi (26% degli intervistati a sfavore).
Spagna e Giappone sono i paesi in cui c’è maggior paura di contrarre il Covid (45% e 40%). In Italia la paura del contagio si attesta invece intorno al 20-30%.
Vaccino e preoccupazioni
Ma quanto siamo preoccupati per i possibili effetti collaterali del vaccino?
¼ degli intervistati, circa il 25%,segnalano di essere indifferenti.
La Francia è il Paese con il più alto tasso di preoccupati per gli effetti collaterali mentre il Regno Unito ha quello più basso( 12%). E l’Italia? Secondo il sondaggio, la percentuale di soggetti fortemente preoccupati si attesta tra il 20 e il 30%.
Il dato analizzato tra dicembre del 2020 e febbraio del 2021 presenta un trend in discesa. Con il passare del tempo e l’aumentare del numero di persone vaccinate, gli italiani sono più fiduciosi nel vaccino e hanno meno paura degli effetti collaterali.
Il secondo rapporto Aifa
A riprova di questo trend in discesa c’è il secondo rapporto Aifa (Agenzia italiana del farmaco) di farmacovigilanza sul vaccino anti Covid-19 in Italia. I dati fanno riferimento al 26 febbraio 2021 e a 30.015 segnalazioni valutate su un totale di 4.118.277 di dosi somministrate per tutti i vaccini.
Il tasso di segnalazione è più elevato rispetto a quello normalmente registrato per gli altri vaccini: 729 ogni 100.000 dosi.
Il 93,6% delle segnalazioni è riferito, per tutti e tre i vaccini, a eventi non gravi come febbre, cefalea, dolori muscolari/articolari, dolore durante l’ iniezione, brividi e nausea.
Quelle più gravi invece hanno un tasso decisamente più basso, 6,1% del totale con 44 eventi gravi ogni 100.000 dosi somministrate, a prescindere dal tipo di vaccino e dalla dose.
Valentina Rossi