L’abitudine, tutta italiana, del pedone che ringrazia (con palese sorpresa quando alla guida c’è uno straniero) l’automobilista che si è fermato prima delle strisce pedonali per consentirne l’attraversamento stradale potrebbe diventare un ricordo.
Dal 10 novembre, con l’entrata in vigore del nuovo codice della strada seguita alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto infrastrutture e trasporti, anche l’Italia infatti ha previsto una maggiore tutela già operativa, per chi, a piedi, si trova a dover passare da un lato all’altro della carreggiata.
Cosa prevede il nuovo Codice
Anche senza necessità di un semaforo, le auto saranno cioè tenute a fermarsi anche quando il pedone è fermo a bordo strada, in prossimità delle strisce in attesa che si liberi il passaggio. Quel che si verifica in località frequentate da molti turisti di Germania e Austria, come ad esempio il Lago di Garda, dove già in precedenza, anche su strade di grande traffico come la Gardesana Orientale, non era infrequente vedere le auto fermarsi per lasciare passare chi è a piedi, diventerà cioè la norma.
La modifica all’articolo 191
La normativa sulla condotta che i conducenti devono tenere nei confronti dei pedoni è condotta nell’articolo 191 del Codice della strada.
Il Decreto ha modificato parzialmente, ma in maniera concreta, la norma.
Il nuovo testo anticipa, in pratica, il momento in cui l’automobilista è chiamato a prestare attenzione a chi, a piedi, intende attraversare.
La formulazione originaria dell’articolo sanciva che “ i conducenti devono fermarsi quando i pedoni transitano sugli attraversamenti pedonali. Devono altresì dare la precedenza, rallentando e all’occorrenza fermandosi, ai pedoni che si accingono ad attraversare sui medesimi attraversamenti pedonali.”.
La nuova versione dell’art 191
Nella nuova versione, il codice non parla più di un obbligo di fermarsi quando è già iniziato l’attraversamento. La norma prevede invece che “i conducenti devono dare la precedenza, rallentando gradualmente e fermandosi, ai pedoni che transitano sugli attraversamenti pedonali o si trovano nelle loro immediate prossimità”.
Tale precedenza per i pedoni vale anche quando l’auto svolta “ in un’altra strada al cui ingresso si trova un attraversamento pedonale”. Anche in questo caso, l’articolo rinnovato parla di un obbligo di “dare la precedenza, rallentando gradualmente e fermandosi” anche quando i pedoni “si trovano nelle immediate prossimità” delle strisce.
Pedoni e incidenti in Italia
Il tema del rapporto tra pedoni e automobilisti, del resto, è un nodo delicato della circolazione sulle strade italiane. L’ultimo rapporto dell’Osservatorio Pedoni dell’Asaps, l’Associazione sostenitori della Polizia stradale, parla di 240 pedoni vittime della strada nel 2020.
Un dato in calo del 55%, rispetto ai 534 decessi del 2019, e ancor più se confrontato ai 612 del 2018. Ma comunque significativo, se si pensa al lockdown che ha interessato diversi mesi dello scorso anno. Fortunatamente, sono lontani i dati del 2002 (1.226 pedoni morti), prima dell’introduzione della patente a punti.
Le vittime delle strisce pedonali nel 2020
La media mensile di pedoni deceduti sulle strade italiane, nel 2020, è stata di 20 persone ogni mese, con la punta di gennaio con 46, mentre il dato più basso (5 morti) si è registrato ad aprile, quando però erano in vigore le limitazioni più restrittive agli spostamenti.
Sono morti più uomini (150) che donne (90), più italiani (196) che stranieri (44).
Il più giovane, tra i 9 minorenni, aveva un anno, poi ci sono stati 115 decessi tra i 18 e i 64 anni, 68 tra i 65 e gli 80 e 47 sopra gli 80 anni.
Tra le regioni, il non invidiabile primato va al Lazio (30, di cui 14 a Roma), mentre solo in Valle d’Aosta non si sono registrati pedoni deceduti.
Uno studio europeo
Il problema, comunque, non è solo italiano. Uno studio dell’European Transport Safety Council ha evidenziato come, in Europa, tra il 2010 e il 2018 sono morti almeno 51.300 pedoni.
Insieme ai ciclisti, hanno rappresentato il 29% dei decessi su strada nel 2018 in tutta l’Unione Europea. In circa metà dei casi, si è trattato di over 65. E in pressoché la totalità, il 99%, dei decessi di pedoni sulle strade la morte è stata causata dall’impatto con un veicolo a motore. In tutto il mondo, dunque, si stanno cercando soluzioni per ridurre il numero di vittime.
Le iniziative per tutelare i pedoni
Attraversamenti stradali illuminati, ma anche strisce dipinte con effetto 3D (tra i primi ad adottarle, già da qualche anno India e Islanda), sono le strategie più diffuse.
A fine 2019, in Canada, la società canadese per la sicurezza stradale Saaq ha invece organizzato a Montreal una dimostrazione di strisce pedonali che si sollevano da terra, creando una barriera con le auto. Ovviamente, si è trattato solo di un esempio, che non può essere concretamente messo in pratica per evitare altre problematiche. Ma le autorità della provincia del Quebec hanno così inteso lanciare un messaggio di sensibilizzazione agli automobilisti dopo che i pedoni deceduti per un investimento sulle strisce erano aumentati dell’11% in un solo anno.
Alberto Minazzi
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