Settemila atleti di 170 Paesi si sono ritrovati ad Abu Dhabi per i Mondiali di Special Olympics.
Molto più di un avvenimento sportivo, gli eventi Special Olympics rappresentano la più riuscita occasione per l’inclusione sociale di persone con disabilità intellettiva grazie allo sport.
Tra le migliaia di giovani atlete che dal 14 al 21 marzo vi hanno partecipato, c’erano anche Marina Vettoretto e Stefania Borgato. Sono loro le due campionesse veneziane che hanno portato in auge il nuoto e la ginnastica della Polisportive locali.
Marina Vettoretto, campionessa di nuoto, ha conquistato due medaglie d’argento nei 100 metri stile libero e nei 100 metri dorso.
Stefania Borgato, ginnasta, si è aggiudicata un bronzo nell’ individuale e uno nelle parallele, oltre a due altri quarti posti.
Le medaglie, orgoglio di casa
Marina Vettoretto, 25 anni, di Maser (TV) da quattro anni nuota per la Polisportiva Terraglio, che l’ha accolta al suo ritorno con una grande festa a sorpresa per celebrare le sue medaglie. Ma prima di essere accolta nella struttura del Terraglio già aveva ricevuto, in Municipio di Mestre, dall’Assessore alle Politiche Sociali Simone Venturini, dalla vicesindaco Luciana Colle e dal Presidente del Consiglio Comunale Ermelinda Damiano, la targa ufficiale della città per i grandi meriti sportivi conseguiti.
Assieme a lei c’era anche la collega di Nazionale Stefania Borgato, trentaseienne ginnasta della società Sorriso di Mira, accolta a sorpresa dal suo Sindaco Marco Dori. Stefania ci tiene a sottolineare che per lei è stata una bellissima esperienza, visto che prendeva l’aereo per la prima volta e che è felice di rendere orgogliosa la sua famiglia e tutti quelli che le sono vicini.
Mondiali Special Olympics, un’occasione di crescita e autonomia
“Il criterio di partecipazione ai mondiali non è tanto basato su delle prestazioni o delle eccellenze che gli atleti hanno ottenuto sul piano sportivo – spiega Nicoletta Codato, direttore provinciale di Venezia di Special Olympics – quanto su un’autonomia che hanno acquisito precedentemente, e infatti devono aver partecipato ad almeno tre eventi sportivi nazionali. Lo scopo è certamente quello di farli competere a livello sportivo, ma soprattutto di continuare un percorso di autonomia personale. Per loro quindi partecipare a questi eventi è un’esperienza importantissima anche a livello personale, un’occasione di incontro, di socializzazione e di crescita”.