Sono stati chiusi per mesi. E la riapertura ha portato con se’ ulteriori spese (di sanificazione e decontaminazione dei macchinari) e soluzioni che, per forza di cose, hanno ridotto il numero degli accessi o, nel caso in cui gli iscritti si siano confermati, l’aumento del numero degli addetti e una ridistribuzione dei corsi per accontentare tutti.
Il mondo dello sport è rimasto in coda per un bel po’.
Esenzioni e proroghe delle concessioni
Ora, in attesa che arrivino le misure di sostegno previste dal Decreto Rilancio Italia, il centinaio di associazioni e società sportive che gravitano sul territorio del comune di Venezia possono contare su interventi di emergenza volti ad agevolare e mantenere le loro attività.
Distribuiti tra la terraferma (61), la città storica e le sue isole (27) gli impianti sportivi, luoghi che catalizzano gran parte del mondo giovanile e che svolgono un importante ruolo sociale sul territorio, potranno infatti contare sull’azzeramento del canone previsto per l’intero 2020 e, soprattutto, sull’estensione delle loro convenzioni per un altro anno.
La delibera approvata dalla Giunta comunale prevede anche l’azzeramento delle quote dovute all’amministrazione per i consumi registrati nel corso del 2020.
Una misura, questa, che esclude le piscine, per le quali il Comune “anticiperà tutti i pagamenti e ridurrà le quote a carico dei gestori che saranno rateizzate in tre anni”.
Per l’anno 2020 non saranno dovute, soprattutto, le tariffe per l’uso di palestre scolastiche.
Per “gli impianti sportivi ad uso non esclusivo” è stato previsto invece “un contributo per tutti gli utilizzatori a ristoro delle tariffe riferite al periodo settembre/dicembre 2020 nella misura massima della spesa sostenuta nel corrispondente periodo del 2019”.