Le spiagge di Cavallino, Jesolo, Eraclea, Caorle, Bibione, Lignano e Grado contano presenze turistiche superiori a quelle delle dieci destinazioni della Riviera Romagnola
La nuova tendenza si è delineata pian piano, quasi in sordina.
Ha mantenuto un passo costante, è arrivata al pareggio e poi ha superato ogni più rosea previsione, registrando numeri superiori alla prima della classe di sempre: la Riviera Romagnola.
Le presenze turistiche in Alto Adriatico nel 2021 e 2022 ( 27,1 milioni di turisti nel 2022 contro i 26,5 della Riviera) fanno ben sperare anche per il 2023 .
Tanto che la recente analisi della Fondazione Think Tank Nord Est rileva come quest’area d’Italia, con le sue sette spiagge, sia diventata la prima destinazione turistica balneare d’Italia.
Il primato di presenze da Cavallino a Grado
Le sette spiagge dell’Alto Adriatico che sono da sud a nord Cavallino, Jesolo, Eraclea, Caorle, Bibione, Lignano e Grado hanno battuto sui numeri le dieci comprese nell’area della Riviera Romagnola vale a dire Comacchio, i Lidi di Ravenna, Cervia, Cesenatico, i Lidi forlivese, Bellaria Igea Marina, Rimini, Riccione, Misano e Cattolica.
Dagli inizi della anni Duemila queste ultime primeggiavano. Basti pensare che nel 2004 mettevano insieme circa 2,4 milioni di pernottamenti in più rispetto all’Alto Adriatico. Il primato è stato mantenuto fino al 2020 con la sola eccezione del 2014, anno in cui i flussi turistici erano quasi equivalenti.
Negli ultimi due anni la situazione si è ribaltata e l’Alto Adriatico ha conquistato la top position come prima destinazione turistica balneare d’Italia.
La sfida oltre la stagione estiva
I dati rilevati dalla Fondazione risultano maggiormente significativi non solo rispetto al numero delle località che fanno parte delle due aree ma anche rapportate alla lunghezza della costa. Quella dell’Alto Adriatico si sviluppa su circa 113 km rispetto a quella della Riviera che ne conta 140. Le prospettive di crescita, secondo l’analisi, guardano alla primavera e all’autunno, quando i numeri sono ancora inferiori rispetto a quelli della Riviera Romagnola.
L’analisi ha messo a confronto due graduatorie: da un lato la classifica delle spiagge più frequentate da maggio a settembre, dall’altro quella delle località più visitate nel resto dell’anno. E’ emerso che nel 2022 l’Alto Adriatico ha primeggiato nella graduatoria estiva con cinque località ai primi sei posti. Cavallino che ha contato 6,4 milioni di presenze da maggio a settembre e Bibione con 5,5 milioni hanno sopravanzato Rimini. Seguono Jesolo con 4,8 milioni, Caorle con 4,2 e Lignano con 3,4. Il dato totale dice che durante l’estate 2022 le spiagge dell’Alto Adriatico hanno registrato oltre due milioni in più di pernottamenti rispetto alla Riviera Romagnola.
Una stagione di 8 mesi da marzo a ottobre
Se però si guarda ai flussi turistici, negli altri mesi dell’anno sono Rimini, Riccione e Cesenatico a occupare le prime tre posizioni e la Riviera supera l’Alto Adriatico mettendo insieme 2,9 milioni di presenze contro solo 1,3. Per il litorale di Veneto e Friuli Venezia Giulia il margine di crescita riguarda soprattutto i mesi non espressamente dedicati alle attività di spiaggia. L’obiettivo da perseguire, secondo il presidente della Fondazione Think Tnak Nord Est Antonio Ferrarelli, è quindi quello di allargare l’offerta turistica per attirare visitatori anche in primavera e tenere aperte le strutture per almeno 8 mesi. Questo puntando anche su iniziative legate a sport, congressualità, enogastronomia, musica e cultura.
Silvia Bolognini
Ottima Bibione, sempre curata ed in continuo miglioramento. Dalla primavera all’autunno un susseguirsi di spettacoli, iniziative e appuntamenti sportivi. Promossa a pieni voti!!!