Un nuovo studio mette in guardia sui danni alle arterie, mentre l’UE adotta raccomandazioni per limitare l’uso e proteggere la salute pubblica
Le sigarette elettroniche sono ormai diventate un oggetto di culto. Ne fanno largo uso gli adulti ma piacciono soprattutto a giovani e adolescenti, vuoi per la varietà di gusti tra i quali possono scegliere per “svapare”, vuoi perché sono un escamotage per farlo anche dove il fumo è vietato. Secondo i dati dell’Università britannica di Glasgow, il 32 % dei quindicenni ha provato a svapare almeno una volta mentre solo il 15% ha usato le classiche sigarette di tabacco.
In Italia, ci sono ben 1,2 milioni di svapatori, vale a dire il 2,4% della popolazione. Considerato che in quelle elettroniche manca il processo di combustione del tabacco, chi svapa è meno esposto a sostanze cancerogene e tossiche rispetto a chi fuma le sigarette tradizionali. Tuttavia, una ricerca presentata nel corso del convegno “Radiological Society of North America” a Chicago mette in allerta sulla possibilità che possano creare danni alle arterie.
Perché anche le sigarette elettroniche danneggiano la salute
“Svapare” porta infatti a una riduzione della saturazione di ossigeno venoso, vale a dire la quantità di ossigeno che ritorna al cuore dopo avere irrorato i tessuti del corpo, e viene anche alterata la velocità del flusso dell’arteria femorale.
Non solo. Anche se la pericolosità delle e-cig non sembra paragonabile a quella del tabacco, l’aerosol che esce svapando non è solo vapore acqueo in quanto, a seconda del liquido che si utilizza, contiene sostanze come nichel; piombo; formaldeide, dal 2016 considerata sostanza cancerogena, glicole propilenico, la cui esposizione ai vapori può causare irritazioni agli occhi o alle vie aeree superiori e glicerina. Inoltre, molti degli aromi che sono proposti sul mercato sono testati per uso alimentare ma non per essere inalati.
La stretta UE sul fumo passivo
L’allerta pericoli non riguarda solo gli svapatori. Perché il fumo passivo, anche se generato da sigarette elettroniche, è associato a gravi complicazioni respiratorie e cardiovascolari, come sottolinea L’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Proprio per questo il Consiglio Ue Salute ha adottato nuove raccomandazioni che prevedono tra l’altro una stretta ai luoghi in cui è consentito fumare e all’uso delle sigarette elettroniche. Un’iniziativa che si inserisce nel più ampio piano europeo di lotta contro il cancro con l’obiettivo di creare una generazione senza tabacco entro il 2040, in cui meno del 5% della popolazione UE utilizzi prodotti del tabacco.
Il provvedimento non è vincolante, ma agli Stati membri si chiede di fornire una protezione efficace dal fumo passivo con particolare attenzione ai bambini e alle persone più vulnerabili e di guardare anche agli spazi all’aperto come parchi giochi pubblici e spiagge, aree esterne dei locali sanitari e scolastici, edifici pubblici e fermate dei trasporti.
Il consumo di tabacco in UE
Ogni anno in Unione Europea 700 mila persone muoiono a causa del consumo di tabacco.
E’ una delle principali cause di cancro con il 27% di tutti i tumori attribuibili all’uso del tabacco. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha affermato che non esiste un livello sicuro di esposizione al fumo passivo e sottolinea che l’esposizione agli aerosol di prodotti emergenti come appunto le sigarette elettroniche e i prodotti del tabacco riscaldati potrebbe significativamente causare problemi alla salute.
L’invito dunque, si legge nella raccomandazione, è inoltre quello di includere le sigarette elettroniche e i dispositivi a tabacco riscaldato nelle stesse limitazioni delle sigarette tradizionali. La Commissione sosterrà gli Stati membri nell’attuazione della raccomandazione anche con finanziamenti dell’UE a titolo del programma “UE per la salute”.
Silvia Bolognini