La sicurezza non è un concetto astratto, né una percezione.
Assume varie forme, deve rispondere a diverse aspettative, si declina nel confronto e attraverso lo scambio delle esperienze. Soprattutto, la sicurezza è un tema universale e per questo le migliori soluzioni si trovano nel confronto. Venezia, per il quarto anno consecutivo, ha rinnovato oggi a questo proposito il suo ruolo di punto d’incontro e collante nelle relazioni internazionali.
A Palazzo Ducale, che ha ospitato il forum “Mille città, milioni di cittadini: un progetto per il nostro futuro”, si sono così riuniti sindaci e amministratori giunti un po’ da tutto il mondo.
Moltissime le esperienze a confronto, dal punto di vista della prevenzione dei reati, dell’educazione alla legalità fino ai progetti attivi sui vari territori e agli interventi in corso di attuazione. Una rete internazionale di competenze e di idee, di legami e di collaborazioni volte a disegnare un progetto concreto sul futuro.
Le Città presenti
A rispondere all’invito della Città di Venezia sono giunte adesioni veramente da tutto il Mondo.
Il rappresentante istituzionale geograficamente più lontano è stato il sindaco di Ekurhuleni, in Sudafrica.
A rinnovare l’amicizia di Venezia con New York è stato poi ancora una volta il commissario dei Vigili del fuoco della metropoli statunitense, Daniel Nigro. Ma sono intervenuti anche i sindaci di Gablitz (Austria), Lisbona (Portogallo), Monaco (Principato di Monaco), Pylos (Russia) e Sha’ar HaNegev (Israele).
Presenti anche i vicesindaci o i rappresentanti delle Amministrazioni di Anversa (Belgio), Bilbao (Spagna), Braga (Portogallo), Linz (Austria), Mosca (Russia) e Praga (Repubblica Ceca).
“La sicurezza moderna – ha rilevato il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro – dev’ essere integrata. Bisogna lavorare con una grande integrazione di forze di polizia e dei vari Paesi ed è evidente, soprattutto in situazioni come queste, quanto sia sentita la necessità delle Città di parlare al Mondo e relazionarsi. Le relazioni non sono tanto tra Stati, ma tra sistemi urbani: bisogna creare una rete, per avere vantaggi per la comunità internazionale e garantire la sicurezza non solo fisica, ma anche della vita sociale delle persone”.
Gli interventi per la sicurezza urbana
Ognuna delle Città ha raccontato la propria realtà e le proprie esperienze in materia di sicurezza. Ad aprire la tavola rotonda è stata Lisbona, che ha raccontato del progetto, già in esecuzione, della Polizia di prossimità e del poliziotto di quartiere. Anversa si è poi incentrata sul tema dell’utilizzo dei droni e l’incrocio dei big data. Bilbao ha raccontato il ripensamento della Polizia municipale dopo l’interruzione dell’attività dell’Eta dal 2017. Braga ha illustrato le modalità di intervento sulle problematiche legate a incendi, incidenti stradali e integrazione. La principale problematica per il sindaco di Ekurhuleni riguarda la disoccupazione e, di conseguenza, la gestione degli insediamenti urbani. La piccola Gablitz punta soprattutto sulla comunicazione e sul coinvolgimento delle persone anche nelle tematiche della sicurezza. L’altra città austriaca presente, Linz, invece, si è invece soffermata sull’emergente criminalità giovanile, da affrontare in stretta collaborazione con i servizi sociali e agendo soprattutto sulla prevenzione.
Monaco, alla sua terza presenza al forum, ha sviluppato il tema della Polizia urbana nella gestione delle grandi manifestazioni pubbliche, come il Gran Premio di Formula 1. Eventi e sicurezza sull’acqua sono le tematiche introdotte da Pylos, mentre Mosca si è soffermata su Smart City e utilizzo delle telecamere.
Per Praga, a fianco delle problematiche del centro di una grande città, una questione di primaria importanza riguarda le alluvioni. Nell’israeliana Sha’ar HaNegev, invece, più che la criminalità, le problematiche si ricollegano al terrorismo, da affrontare con un senso comunitario molto forte e col volontariato che ne deriva.
Le conclusioni
A chiudere la tavola rotonda è stato il Commissario dei Vigili del Fuoco di New York. A pochi giorni dal 18° anniversario dell’11 settembre, Daniel Nigro ha parlato di come affrontare un comportamento aggressivo mortale, “che purtroppo si verifica spesso”. “Dal 2001 – ha sottolineato – abbiamo mirato a sviluppare le competenze necessarie per cambiare il nostro approccio e stare al passo con tutto il Mondo”.