Dal 20 al 23 marzo Ca’ Foscari Short Film Festival.
Tra gli ospiti il regista francese Patrice Leconte e l’attore e regista Valerio Mastandrea
Venezia, M9 di Mestre e Forte Marghera.
Sono questi i luoghi nei quali si svilupperà la nona edizione del Ca’ Foscari Short Film Festival 2019.
Il Concorso internazionale ideato nel 2011 da Roberta Novielli renderà fruibile al pubblico ben 30 cortometraggi realizzati dalle più importanti scuole di cinema di tutto il mondo.
E’ il cinema fatto dai giovani, forse più libero, magari sperimentale però sempre molto interessante, soprattutto nella forma, agile veloce e purtroppo spesso poco visibile, del cortometraggio.
A loro ha sempre dato fiducia e voce Maria Roberta Novielli, docente di storia del cinema all’università Ca’ Foscari, autrice di preziosi volumi sul cinema orientale e direttrice del Master of Fine Arts in Filmmaking e del Ca’ Foscari Short Film Festival.
- Professoressa Novielli, com’è nata l’dea di un nuovo festival cinematografico a Venezia?
Quando ho organizzato la nascita dello Short, ormai nove edizioni fa, era già da tempo nell’aria un diffuso interesse per le produzioni di giovani cineasti. Non solo nell’ultimo ventennio le scuole di cinema si sono moltiplicate incredibilmente in tutto il mondo, ma anche i festival di cinema hanno dedicato sempre maggiore attenzione agli esordienti.
La bella iniziativa di Biennale College rappresenta solo la punta dell’iceberg di questo trend. Ca’ Foscari è per vocazione un’università aperta alle “sperimentazioni didattiche”, abbinando alla ricerca accademica l’incubazione di idee e la possibilità di incrociare culture nelle sue sedi. Da qui l’idea del nuovo festival.
- E come si svolge invece la fase organizzativa?
La sua specificità consiste nel lavoro dei nostri studenti, il fatto che collaborino in ogni fase dell’organizzazione (preselezione film, scrittura di pezzi per il catalogo, realizzazione video, sottotitolatura film, supporto agli uffici stampa nazionale e internazionale, logistica, comunicazione sui social,) fa sì non solo che la “macchina Short” sia molto efficiente, ma anche che ciascuno di loro, guidati da un team di esperti (spesso ex studenti che si sono formati proprio allo Short), impari realmente una professione nell’ambito della creazione di eventi. E poi hanno un entusiasmo contagioso e sono bravissimi.
- Da dove la scelta di puntare sui cortometraggi?
Il cinema alle origini nasce nel segno del corto, quindi simbolicamente si indicano anche i primi passi dei giovani, che ovviamente cominciano quasi sempre da film brevi.
Quando abbiamo cominciato abbiamo invitato le scuole a inviarci i loro film. Molte erano impreparate all’idea di una presentazione in festival internazionali, anche se di fatto hanno subito collaborato inviandoci materiali. Negli anni invece è nata una capillare organizzazione intorno alla distribuzione festivaliera, soprattutto grazie alla nascita di portali che permettono la presentazione agile dei film. Oggi sono le stesse scuole a presentare le loro opere ai festival, quindi mi sembra un segno molto positivo. Grazie anche al supporto delle scuole, quest’anno abbiamo ricevuto complessivamente 3430 film da 114 paesi.
- Ci sono dei nomi “lanciati” dal festival e poi arrivati al top del cinema?
Il vero consuntivo lo faremo il prossimo anno in occasione della decima edizione dello Short, ma al momento posso anticipare che molti dei registi passati nel nostro concorso sono davvero attivi e presto mi auguro possano tornare a Venezia per la Mostra del Cinema.
- Quali sono i film assolutamente da vedere quest’anno?
Uno su tutti, però non allo Short, ma nel corso della cerimonia di diplomi del nostro Master in Fine Arts in Filmmaking e che includerà una lectio magistralis di Valerio Mastandrea.
Si tratta del lungometraggio realizzato dagli studenti e interamente girato a Venezia con l’aiuto di tantissimi cittadini e istituzioni, un vero impegno corale.
- I rapporti tra il festival, Venezia e Ca’ Foscari
Lo Short è Ca’ Foscari, ovviamente, ed è anche sempre più Venezia. La partecipazione con e nella città cresce di anno in anno. Per questa edizione, per esempio, abbiamo aperto una collaborazione preziosissima con l’Hotel NH Rio Novo dove nel corso dei mesi saranno presentati i nostri film. Inoltre, l’11 e 12 aprile il nostro concorso approda a Mestre nella splendida cornice del Museo M9, per tornare ancora a Forte Marghera due giorni dopo nel programma speciale realizzato in collaborazione con VeneziaComix per l’edizione 2019 del festival Venezia Comics.
- Parliamo un po’ di lei: come nasce la passione per il cinema? Quanto ha in questo influito la città di Venezia?
Ho cominciato da studi sulla cultura giapponese a Ca’ Foscari e il cinema di quel paese mi ha subito affascinata, quindi per la specializzazione ho scelto di studiare cinema a Tokyo. Allo stesso tempo, ho sempre lavorato per la Mostra del cinema già da quando ero studentessa, passando da ruoli di “bassa manovalanza” alla moderazione delle conferenze stampa. Impossibile scindere Venezia dal cinema,:ricordiamoci che la prima carrellata della storia della settima arte è stata effettuata nel Canal Grande.
- Ma la professoressa Novielli non si stanca mai di vedere film?
No, mai, anche perché portano il mondo, le culture, la vita reale nella mia vita. Siamo incredibilmente tutti identici al mondo: nei dolori, nelle gioie, nelle problematiche, gli scontri generazionali, e così via. Guardare questi film è una pratica auspicabile per chi tende ad aderire al crescente clima xenofobo.
Grazie per questo articolo molto interessante
vorebbe conoscere se il festival sarà organizato l’anno prossimo e quando ? le date esatte. grazie