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Settimana più calda dell’anno: consigli per l’aria condizionata

Settimana più calda dell’anno: consigli per l’aria condizionata

Previsto un anticiclone Caronte sempre più potente. Il vademecum di Enea per contenere la spesa e migliorare la resa degli impianti di climatizzazione

L’anticiclone africano Caronte non dà tregua e anzi, prevedono i meteorologi di iLMeteo.it, il suo influsso sul clima è destinato a intensificarsi, rendendo quella appena iniziata la settimana probabilmente più calda dell’estate 2024.
Nelle zone interne della Sicilia i picchi potrebbero raggiungere i 42-43 gradi, al Nord i valori più alti (37-38 gradi) sono attesi a Ferrara, al Centro non si può escludere un termometro a 40°, in particolare a Roma, Firenze e Terni.
Per tacere dell’umidità e delle “notti tropicali” (cioè sempre oltre i 20°) un po’ ovunque.
La soluzione, per chi non può concedersi uno stacco dove il clima è meno inclemente, si chiama aria condizionata.
Una risposta che, testimonia l’ultimo report dell’Istat, gli italiani conoscono bene.
Ed è proprio partendo da questi dati che Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, ha diffuso un vademecum di buone pratiche attraverso le quali è possibile ottimizzare l’uso degli impianti di climatizzazione, con benefici anche sul piano economico.

Gli italiani e l’aria condizionata

Secondo l’indagine Istat, la media di utilizzo giornaliero dell’aria condizionata nei mesi più caldi in Italia è di 6 ore e 17 minuti, di cui circa 3 ore al pomeriggio, poco più di 2 ore la notte e circa un’ora al mattino.
È il Veneto, con esattamente 7 famiglie su 10 che sono dotate di un impianto di condizionamento, la regione al primo posto per uso del condizionatore, seguita da Sicilia (62,4%) ed Emilia Romagna (60,3%).

L’uso del climatizzatore in Italia (@media.enea.it)

Se la media italiana è del 48,8%, nelle 3 grandi suddivisioni geografiche c’è però in testa il Sud con oltre metà delle famiglie (il 51,2%) che climatizza le proprie case, con Centro ultimo al 44,2%. A fare da contraltare alle 2 regioni di Nord-Est sul podio, la media del Nord (49,1%) è influenzata dagli ultimi 3 posti occupati dalle regioni e province montane: Valle d’Aosta (4,7%), Bolzano (14,4%) e Trento (15,9%).
L’Istat evidenzia anche le differenze, legate alle dimensioni dei comuni e delle famiglie, che incidono sull’utilizzo dell’aria condizionata. Il 31% dei nuclei che vivono in città non di montagna fino a 50 mila abitanti accende infatti gli impianti praticamente tutti i giorni. E le famiglie in cui è più alto il numero dei componenti mostrano una maggiore propensione all’uso quotidiano.

Aria condizionata: le 14 buone regole da seguire

I tecnici Enea hanno dunque sintetizzato in 14 punti i consigli sui comportamenti da adottare nell’uso dell’aria condizionata. I
n primo luogo, servono una pulizia e una manutenzione regolare, anche controllando la tenuta del circuito del gas, per evitare consumi più alti anche del 30%. In tal senso, occhio anche alla classe energetica: un impianto A+++ riduce i consumi fino al -40% rispetto a uno di classe B.
Pulire i climatizzatori evita anche rischi alla salute: nei filtri e nelle ventole si possono annidare muffe e batteri dannosi, a partire da quello della legionella, potenzialmente mortale.

Non solo condizionatori

Quanto al posizionamento, gli split, uno per ogni stanza, vanno collocati possibilmente in alto, mai dietro divani e tende, isolando i tubi del circuito refrigerante all’esterno dell’abitazione, evitando l’esposizione a sole e intemperie.

I consigli di Enea per la climatizzazione (@media.enea.it)

Tra i consigli sui comportamenti, chiudere persiane, tapparelle e tende nelle ore più calde, non lasciare porte e finestre aperte, tranne che nelle ore notturne più fresche, limitare l’uso di apparecchi come tv, elettrodomestici e le stesse luci che creano calore. Va anche valutata la possibilità di usare la semplice funzione di deumidificazione e va impostato correttamente il termostato.
Infine, ove possibile, vanno scelti impianti con tecnologia “inverter”, magari sfruttando (fino a fine anno) il “bonus condizionatore”, con detrazioni fiscali dal 50% al 65%, per garantirsi un sistema di condizionamento inizialmente più costoso, ma poi a minore consumo energetico, meno rumoroso e in grado di garantire un maggior confort.

Alberto Minazzi

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