La delibera dell’Autorità per le garanzie delle telecomunicazioni dello scorso maggio ha già introdotto un freno ai “VAS”, i servizi a pagamento che, in molti casi, in passato gli utenti dei telefoni cellulari si sono visti attivare a loro insaputa, semplicemente per essere entrati in un sito web o aver risposto a un sms.
Oltre al blocco preventivo che tutti gli operatori di telefonia hanno dovuto attivare di default da circa 6 mesi, sono ora in arrivo nuove tutele per evitare che il rischio di trovarsi senza credito per un servizio mai richiesto.
La bozza del disegno di legge Concorrenza, che dovrebbe arrivare oggi in Consiglio dei Ministri, prevede infatti, tra i 34 articoli, quello che impone alle compagnie telefoniche di acquisire la prova del previo consenso del cliente prima di addebitare costi di servizi in abbonamento offerti da terzi. La norma, volta proprio a contrastare il fenomeno delle attivazioni inconsapevoli, fraudolente e irregolari, stabilisce anche il divieto di attivare, in assenza del consenso espresso e documentato dell’utente, servizi in abbonamento da parte degli stessi operatori o di terzi. Una copertura che si estende a tutti i tipi di contenuti digitali extra, siano essi forniti con sms, mms, o tramite connessione dati e sia che i costi siano addebitati sul credito telefonico o in fattura.
In ogni caso, chi si trovasse attivato sul proprio numero un servizio a valore aggiunto può sempre chiederne la disattivazione e, nel caso, il rimborso della spesa sostenuta senza consenso. La disattivazione può avvenire, in generale, sia via sms che contattando il numero di telefono indicato nel messaggio di attivazione del servizio. È inoltre possibile h24, 7 giorni su 7, effettuare un controllo dei servizi attivi chiamando il Centro unico di disattivazione al numero verde 800-442299.
Chi poi avesse dato il proprio consenso all’attivazione dei servizi a pagamento, può in qualunque momento contattare il proprio operatore telefonico chiedendo di modificare la decisione e di inserire il blocco. Quanto alla richiesta di rimborso, da effettuare tramite il servizio clienti o su internet, i tempi variano da gestore a gestore, ma sono sempre piuttosto ristretti, andando da 6 ore a 12 giorni dall’attivazione.
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Servizi telefonici a pagamento: verso nuove tutele col ddl Concorrenza
4 Novembre 2021