Tra Streaming e binge-watching, è in atto una rivoluzione dell’intrattenimento. Italiani conquistati dalle serie tv, arrivate anche sul grande schermo
Da sempre anticipatrice delle tendenze più significative della settima arte, l’ultima Mostra del Cinema di Venezia ha dedicato per la prima volta una sezione “Fuori Concorso” alle Serie Televisive.
Lanciando una sfida alla sperimentazione e vincendola su tutti i fronti, facendosi interprete di una tendenza che di fatto ha rivoluzionato l’intrattenimento in Italia e nel mondo.
E’ passato oltre un secolo dall’invenzione dei fratelli Lumière. Esattamente 129 anni in cui il modo di fare cinema ha conosciuto stravolgimenti epocali passando dai film muti al dolby sorround, dall’analogico al digitale, dal bianco e nero al technicolor, dai primi trucchi fotografici alla grande fabbrica degli effetti speciali fino all’uso dell’AI.
Adesso tocca alle serie televisive, forma narrativa a episodi il cui successo è stato amplificato dal lungo periodo di lockdown durante la pandemia da Covid-19 quando, a sale cinematografiche chiuse, la TV, le piattaforme streaming e i social erano diventati gli unici distributori dell’intrattenimento familiare.
Tra la libertà dello streaming e il binge-watching
Alla riapertura delle sale, l’industria cinematografica non si è risollevata mentre è continuata la fortuna della serialità.
I “film a puntate”, peraltro di altissima qualità, rappresentano prodotti da vedere e rivedere a piacimento comodamente seduti nel salotto di casa davanti al piccolo schermo (anche quello divenuto sempre più grande) o in molteplici altri luoghi grazie a smartphone e tablet. La parola d’ordine per la fruizione delle serie è “libertà” ma negli anni ha fatto emergere anche il lato negativo del binge-watching, ossia la visione senza sosta degli episodi che può sfociare in autentica dipendenza, una patologia sempre più diffusa tra i giovanissimi.
Al di là delle maratone televisive o delle visioni compulsive di serie tv e film che lo streaming favorisce è la qualità che riescono a garantire che ha decretato il loro successo.
Titoli come Gomorra, Suburra, L’Amica Geniale e Romanzo Criminale hanno portato le produzioni italiane sotto i riflettori, così come altri (per esempio New Pope, di Paolo Sorrentino o Medici: Masters of Florence) hanno ottenuto consensi in tutto il mondo anche grazie alle ambientazioni, che hanno puntato molto sul patrimonio artistico italiano.
Un festival sempre all’avanguardia
Le serie tv hanno avuto successo anche nel corso dell’ ultima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, che facendo loro spazio ha confermato la propria vocazione di laboratorio di sperimentazione. Consapevole che il linguaggio audiovisivo è sempre in mutamento, le ha presentate alla critica e al pubblico in versione integrale, tenendo in sala il pubblico anche per otto ore consecutive.
Quattro le serie d’autore nel Fuori Concorso: M. Il figlio del secolo di Joe Wright, Disclaimer di Alfonso Cuaron, Los años nuevos di Rodrigo Sorogoyen, Families like ours di Thomas Vinterberg.
Tratta dall’omonimo romanzo di Antonio Scurati, la mini serie in 8 episodi M. Il figlio del secolo racconta la nascita del fascismo in Italia e l’ascesa al potere di Benito Mussolini.
Disclaimer – La vita perfetta, è invece il thriller psicologico in sette puntate che forse potrebbe venire addirittura adattato per partecipare agli Oscar 2025.
Parlano d’amore i dieci episodi di Los años nuevos, la serie spagnola rivelatasi una vera e propria maratona televisiva per gli spettatori del Festival.
Families Like Ours è il racconto di un disastro naturale che costringe gli abitanti di un’intera nazione ad abbandonare la propria terra. Infine quale proiezione speciale è stata presentata Leopardi il poeta dell’infinito, miniserie in due puntate firmata da Sergio Rubini che racconta la vita e il genio del poeta andando oltre l’immagine stereotipata studiata sui banchi di scuola.
Le serie televisive italiane più amate all’estero
Anche i registi italiani si sono affezionati alla serialità con un successo che ha varcato in molti casi i confini nazionali.
Ad esempio Leonardo, la serie dedicata a Da Vinci che Raiuno ha mandato in onda la primavera scorsa, è stata distribuita in oltre 120 nazioni e verrà presto messa in onda sul canale statunitense The Cw, lo stesso network di The Flash, Riverdale e Walker.
Così pure Mare Fuori, autentico fenomeno tra i giovani, le cui prime stagioni verranno distribuite in streaming negli Stati Uniti e in Canada, Francia, Spagna, Germania, Israele e America Latina. E infine L’amica geniale, venduta addirittura in Cina, dove è diventata oggetto di una mostra.
Le più gettonate in Italia
A dirci quali sono le serie tv più amate dagli italiani nei primi nove mesi del 2024 è la classifica di Justwatch, la più grande guida al mondo di contenuti in streaming.
I primi tre posti sono occupati da prodotti statunitensi: in vetta troviamo House of the Dragon, con le lotte di potere e intrighi della Casa Targaryen, segue The Bear, un mix di dramma e tensioni culinarie, e terza posizione per The Boys, approccio satirico al mondo dei supereroi.
Serie tv e streaming, tanti perché per un successo
Non sono paragonabili alle soap opera della fine del secolo scorso perché le più recenti serie televisive hanno una qualità estetica che non ha nulla da invidiare al cinema. Aggiungiamoci che molti registi famosi hanno voluto fare il salto dal grande al piccolo schermo per misurarsi in forme narrative diverse e non soltanto per questioni di budget.
Forse perchè ormai è chiaro a tutti che i film non vengono quasi più visti, neppure in televisione, e i giovani preferiscono tablet e smartphone. Le serie invece possono essere viste quando preferiamo, gli episodi hanno durata più breve dei film, possiamo decidere di vederle tutte d’un fiato o a puntate diluite nel tempo e coprono quasi tutti i generi: dal poliziesco al dramma, dal comico al fantasy, dai personaggi storici a quelli di attualità fino ai fatti di cronaca nera. E molte hanno addirittura un impatto educativo, tanto che alcuni prodotti seriali ampliano le conoscenze dei giovani, pensiamo a quelle su eventi e personaggi storici.
Il boom dello streaming in Italia
Se le sale cinematografiche continuano a perdere pubblico, lo stesso non succede per i contenuti in streaming che sono sempre più apprezzati perchè offrono una modalità di fruizione più flessibile. Una recente indagine di The Trade Desk e YouGov ha rilevato le abitudini di fruizione dei contenuti streaming degli italiani. I dati hanno evidenziato come nell’ultimo anno il 78% ha guardato fino a due ore al giorno di contenuti audiovisivi in streaming e oltre a smartphone e computer ben il 51% risulta collegato a smart tv e consolle per i video game. Interessante anche il dato generazionale che vede quali maggiori fruitori della Tv in streaming i Millenials (80%), a seguire i giovanissimi della Gen Z (74%). I Boomer sono saldamente affezionati alla Tv tradizionale (90%), mentre lo streaming si attesta al 59% dei casi.
Luisa Quinto