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Sentiero 1753: il confine che unisce

Sentiero 1753: il confine che unisce

Dal Comelico a Kartitsch, 17 km di storia e di natura tra le alte vie

C’era una volta un sentiero che delimitava i confini della Serenissima Repubblica e l’Austria.
Fu contrassegnato da cippi terminali per definire chiaramente le aree di appartenenza e fu la strada che il doge Franccesco Loredan e l’imperatrice Maria Teresa d’Austria trovarono per risolvere annose questioni territoriali.
Oggi quel sentiero ha trovato nuova vita.
Si chiama Sentiero 1753, in ricordo dell’anno in cui il confine tra il Passo Monte Croce Comelico, a Comelico Superiore (belluno e Kartitsch, in Austria, passando per Sesto Pusteria (Bolzano) fu segnato.
Ed è un percorso che, inaugurato l’1 luglio, segna un primo passo verso un obiettivo di recupero storico ambientale e turistico che mira a ricostruire anche l’ultimo tratto di quell’antico sentiero, che conduceva fino al Garda.

Confini che uniscono

Il Sentiero 1753, con i suoi cippi, tracciava una divisione dei territori sull’intera linea che collega la cresta carnica al Lago di Garda.
Ma l’attuale percorso, realizzato grazie alla collaborazione tra i comuni di Comelico Superiore e Kartitsch e l’Associazione turistica di Sesto, che hanno potuto beneficiare del “Fondo per i piccoli progetti del programma CLLD Dolomiti Live e dal programma Interreg V Italia-Austria 2014-2020 anziché essere un sentiero che divide, è un sentiero che unisce.
E che ha messo insieme anche tre Soprintendenze: quella di Venezia, di Bolzano e Trento.

17 km di storia e natura

Il tracciato è lungo 17 km.
La mission che si sono posti i protagonisti di questo recupero è di arrivare ai 250 che occupava il sentiero originario nella sua interezza, fino al Lago di Garda.
Ma questo riguarda il domani, mentre l’oggi è già praticabile.
“Abbiamo lavorato su un confine storico, con una stratificazione che va dal periodo romano a quello della Grande Guerra, e lo abbiamo trasformato in un percorso culturale, dove il paesaggio diventa bene comune e condiviso. Un percorso – ha annunciato Daniela Zambelli, presidente della Cooperativa LASSU e coordinatrice del progetto assieme ad Arc-Team- che già prima della sua presentazione ufficiale ha ottenuto un riconoscimento importante, la bandiera verde di Legambiente per la sensibilizzazione delle comunità all’ambiente, e che punta anche all’accessibilità: agli infopoint di Passo Monte Croce e di Kartitsch sono stati infatti installati dei pannelli illustrativi e degli specchi che, attraverso un gioco di riflessi, permettono di vedere “da valle” le cime dei monti e gli ultimi cippi di confine”.

Una collaborazione transfrontaliera che riscopre genti e culture vicine

Gli archeologi hanno recuperato i 24 cippi originari, 21 dei quali ancora ben conservati, dando corpo a una “via storica che unisce genti e culture – rileva la presidente dell’Associazione di Promozione Turistica di Sesto Pusteria Waltraud Watschinger -. Si tratta di un percorso importante e ci auguriamo che i visitatori ne usufruiscano per conoscere paesaggi, storia e cultura di questi luoghi; c’è un grande sviluppo in questi anni del turismo storico, ma anche dell’escursionismo sulle alte vie che permettono ai turisti di dormire nei rifugi, di conoscere la popolazione, le usanze e le tradizioni: è un nuovo trend in espansione ed è molto interessante dal punto di vista turistico”.

Sentiero 1753

La collaborazione transfrontaliera nel frattempo continua.
“Il Comelico da tempo sta collaborando con la Val Pusteria per trovare nuove sinergie. Siamo all’interno di un circuito virtuoso che dobbiamo assolutamente coltivare”, conferma il sindaco di Comelico Superiore, Marco Staunovo.

“Questi progetti sono molto importanti perché si lavora insieme e ci si impara a conoscere superando i confini imposti dalle montagne – rafforza il sindaco di Kartitsch, Josef Außerlechner – .Ricordo da bambino il confine tra l’Italia e l’Austria, e oggi sono felice che si possa circolare liberamente: questa è l’Europa unita e da qui dobbiamo continuare a costruirla”.

Consuelo Terrin

Un commento su “Sentiero 1753: il confine che unisce

  1. Antonella Vivian Massarin

    Grazie per aver predisposto questo sentiero, che definirei Europeo, spero di poterlo fare al più presto.


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Tag:  sentieri