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Scuole verso la riapertura: cosa c'è da sapere

Scuole verso la riapertura: cosa c'è da sapere
Bambini a scuola

L’Alto Adige inaugura l’anno scolastico 2023/24, all’insegna dei rincari

Sono i primi a tornare in classe e saranno gli ultimi a finire l’anno scolastico, anche se saranno quelli a fare più sospensioni delle attività didattiche (per esempio, il 30 e 31 ottobre e il 20 maggio).
La prima campanella del 2023/24 è suonata questa mattina, martedì 5 settembre, per gli studenti della Provincia Autonoma di Bolzano, ma dalla prossima settimana le scuole di ogni ordine e grado riapriranno in tutte le regioni. Per un anno scolastico che parte anche all’insegna dei rincari.
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha dunque ufficializzato il calendario scolastico, che prevede una serie di indicazioni generali, ma lascia anche spazio alla discrezionalità delle singole regioni per l’articolazione concreta. Il tutto fermo restando il numero minimo di 200 giorni di lezione previsti dalla legge, anche se possono scendere poco oltre 170 gli istituti che concentrano le presenze dal lunedì al venerdì. Il calendario ministeriale indica anche una serie di festività valide su tutto il territorio.

Scuole: le regole generali

Non si andrà dunque a scuola il 1° novembre (festa di tutti i Santi), l’8 dicembre (Immacolata Concezione), il 25 aprile (anniversario della Liberazione), il 1° maggio (festa del lavoro) e il 2 giugno (festa della Repubblica).
Ovviamente diverse da città a città, invece, le date della festa del Santo patrono, prevista tra quelle da rispettare nel corso dell’anno scolastico.
Fissata anche la finestra delle festività pasquali: dal 28 marzo al 2 aprile, tranne che in Valle d’Aosta, dove l’ultimo giorno a casa sarà il 1° aprile.
Le singole regioni possono invece definire in maniera diversa il periodo delle festività natalizie, con la sola previsione come festività nazionali del 25 e 26 dicembre (Natale e Santo Stefano) e del 6 gennaio (Epifania).
In tal senso, i primi ad andare in vacanza saranno gli studenti umbri (il 22 dicembre) e gli ultimi quelli altoatesini (il 27 dicembre).
Il resto delle regioni ha fissato l’avvio tra il 23 e il 24 dicembre, con conclusione il 5 gennaio, il 6 nelle Marche e il 7 in Valle d’Aosta.

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Dall’Alto Adige a Emilia Romagna e Lazio: tutti in aula

Quanto alla ripresa delle lezioni, a scegliere la data di lunedì 11 settembre per la riapertura delle scuole sono state Provincia di Trento, Piemonte e Valle d’Aosta, seguite, martedì 12, dalla Lombardia.
La maggior parte delle regioni ha invece indicato mercoledì 13: si tratta di Abruzzo, Basilicata, Campania, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Sicilia, Umbria e Veneto.
La ripresa dell’attività didattica avverrà giovedì 14 in Calabria, Liguria, Molise, Puglia e Sardegna, mentre gli ultimi a rientrare in aula, venerdì 15, saranno gli studenti di Emilia Romagna, Lazio e Toscana.
L’ultima campanella dell’anno scolastico, invece, suonerà tra il 6 e il 14 giugno 2024.
Nell’ordine, finiranno le lezioni Emilia-Romagna, Marche e Valle d’Aosta il 6, poi Puglia e Sardegna il 7.
L’8 giugno è stato scelto da ben 13 regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte, Sicilia, Umbria e Veneto. Infine, il 10 giugno sarà la volta della Toscana, l’11 della Provincia di Trento e addirittura il 14 di quella di Bolzano.

Le sospensioni delle lezioni nelle varie regioni

Tra le date scelte per gli ulteriori giorni di sospensione delle attività didattiche, se il Lazio e la Toscana non hanno indicato nessuna data, numerose regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto e Provincia di Trento) hanno inserito sabato 9 dicembre, per il “ponte” dell’Immacolata. Molto gettonato anche il 2 novembre (Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Molise, Sardegna, Sicilia e Umbria, con Marche e Bolzano che hanno indicato dall’1 al 3).
Ancora, le attività saranno sospese in molte regioni nei giorni attorno al 12 e 13 di febbraio, scelti da Basilicata, Calabria, Campania, Lombardia, Puglia, più Friuli Venezia Giulia, Molise e Valle d’Aosta e Veneto (fino al 14), il Piemonte (dal 10 al 13), la Sardegna (solo il 13) e le Province autonome (Bolzano 12-16 febbraio, Trento 8-13).
Così come a fine aprile scuole chiuse il 26 e 27 in Calabria, Campania, Marche, Piemonte, Valle d’Aosta (che sospenderà le lezioni anche il 30 e 31 gennaio) e Veneto; il 29 e il 30 in Liguria e Molise, il 25 e il 26 a Bolzano.

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Il caro-scuola

In molti casi ben prima dell’avvio della scuola, le famiglie hanno intanto dovuto fare i conti con i rincari di libri e materiali legati all’inflazione.
Al riguardo, l’Osservatorio nazionale di Federconsumatori ha stimato in oltre 600 euro, con punte di un migliaio di euro e un aumento del +6,2% rispetto allo scorso anno, la spesa media per alunno sul territorio nazionale.
Altroconsumo, partendo dal +9% rispetto al 2023 nei dati Istat di luglio, indica un esborso aggiuntivo di 161 euro l’anno per la cancelleria necessaria a uno studente di elementari e medie.
Per uno studente di prima elementare o prima media, l’incremento in un anno è calcolato da Altroconsumo pari al +4%, ma sale al +17% rispetto al 2020.
Nel dettaglio, le penne sono passate da 0,58 a 0,80 euro, le matite da 0,47 a 0,65, con un rincaro in entrambi i casi del +39%; gli evidenziatori da 0,93 a 1,15 (+24%); la confezione di matite colorate da 5 a 6 euro (+20%). Aumenti significativi anche per i quadernoni A4: da 1,37 a 1,55, con un +13% su base annua ma il +72% dal 2020, con le copertine passate in un anno da 3 a 4 euro.

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Dagli Usa i consigli per la salute degli studenti

In vista del rientro a scuola, infine, arrivano dagli Stati Uniti alcuni consigli dei pediatri dell’American Academy of Pediatrics. Le indicazioni dei medici per la salute dei giovani studenti sono di vario tipo: da un check-up generale, se non effettuato da diverso tempo, al controllo delle vaccinazioni necessarie, dal controllo che le ore di sonno siano adeguate all’età, allo svolgimento di attività fisica, alla consumazione di una colazione nutriente e contenente proteine prima di andare in classe.
Riguardo ai compiti a casa, poi, si suggerisce la messa a disposizione del ragazzo di uno spazio sufficiente, che comunichi serenità ed eviti le distrazioni, a partire da quelle di televisione e altri dispositivi elettronici, che devono restare spenti durante lo svolgimento delle lezioni. Per aiutarli in questo, inoltre, i genitori, insieme alla supervisione e all’utilizzo di un timer, possono elaborare una lista di verifica delle cose fatte. Fondamentale, infine, il dialogo, per affrontare insieme tutte le problematiche, anche potenziali come quelle legate all’uso dei social media.

Alberto Minazzi

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