Meno 5 giorni alla riapertura delle scuole.
Si fanno le prime valutazioni, si assesta il tiro verso gli obiettivi da raggiungere: la sicurezza di alunni e personale scolastico prima di tutti.
Ecco allora che a Campalto riapre dopo ben 35 anni una scuola che pochi ricordavano fosse stata tale (l’ex Gramsci) e che, approvando una variazione al bilancio di previsione, il Consiglio metropolitano destina agli interventi urgenti per gli Istituti scolastici ulteriori 700 mila euro.
La sicurezza non è legata però solo alle strutture. Quando si tratta di bambini soprattutto, garantire il regolare svolgimento delle attività educative a prescindere dalle eventualità è fondamentale. Così, a intervenire in questo caso, è stato il Comune di Venezia, la cui Giunta ha previsto un nuovo stanziamento di fondi da destinare al potenziamento dell’organico.
Un investimento in chiave preventiva: una sorta di piano B che garantirà ai nidi e alle scuole dell’infanzia veneziane una maggior serenità.
Piccoli “cluster” all’interno delle scuole
Le ulteriori risorse stanziate dal Comune per potenziare l’organico e consentire il regolare svolgimento delle attività educative in nidi e scuole dell’infanzia ammontano a 270.000 euro.
La logica è quella di rendere quanto più tracciabili e stabili i nuclei educativi formati dai bambini e dai loro insegnanti. Creando dei piccoli “cluster” interni alla scuola, si potranno cioè minimizzare le occasioni di diffusione del virus tra i diversi gruppi. E questo permetterà anche di far fronte ai casi di fragilità dei lavoratori con determinate patologie.
Per ottenere il risultato, sulla base delle singole criticità, sarà in primo luogo potenziato il normale organico degli istituti comunali per i più piccoli. Inoltre, le sostituzioni di personale che si rendessero necessarie in corso di anno scolastico avverranno in maniera più repentina. Questo perché le sostituzioni non avverranno facendo riferimento al numero di bambini presenti all’interno della struttura, ma in base al rapporto numerico all’interno del nucleo stabile.
Scuole sicure
“Sono le stesse linee guida regionali e statali, ha sottolineato l’assessore comunale ai Servizi educativi, Paolo Romor, a prevedere la possibilità di un incremento dell’organico finalizzato al contenimento del contagio”. L’obiettivo delle misure, di diversa natura, è infatti quello di garantire la ripresa e lo svolgimento in sicurezza dei servizi educativi e delle scuole delle infanzia in presenza, assicurando sia i consueti tempi di erogazione, sia l’accesso allo stesso numero di bambini accolto secondo le normali capienze.
Con questa delibera, il Comune di Venezia implementa dunque le misure stabilite dai protocolli per consentire la regolare ripresa dell’anno scolastico. «Oltre alle importanti risorse investite per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle strutture e dei giardini – ricorda Romor – abbiamo stanziato ulteriori 350.000 euro per eseguire tutti i lavori funzionali a rendere gli spazi e le aule didattiche idonei ad accogliere i nostri ragazzi nel pieno rispetto delle normative anti-Covid. Interventi che siamo stati in grado di affrontare grazie all’importante lavoro svolto in questi anni per risanare il bilancio del Comune».
Forniture, facchinaggio e spese passive: le voci spesa delle scuole del Covid
Nella prima variazione di bilancio dello scorso maggio la Città Metropolitana di Venezia aveva già destinato 4,6 milioni alle manutenzioni straordinarie e all’acquisto di attrezzature varie per le scuole.
I nuovi fondi attingono alle risorse assegnate dal decreto “Rilancio Italia” alle Città Metropolitane e alle Province per compensare le minori entrate tributarie determinate dalla pandemia.
L’ importo di 700mila euro stanziato ora serve a coprire le spese per la fornitura di strutture modulari, pareti mobili e tende finalizzate alla riapertura in sicurezza degli edifici che ospitano gli istituti scolastici superiori di secondo grado (350mila euro), le spese di trasloco e facchinaggio (235mila euro) e le locazioni passive legate a immobili che si sono dovuti affittare per garantire il distanziamento degli alunni delle scuole più popolate (150mila euro).