Lunedì 13, in gran parte d’Italia, riaprono le scuole. Al di là del fatto che qualcuno inizi prima (Bolzano, il 6 settembre) o dopo (Calabria e Puglia, il 20), per tutti gli alunni si tratterà di una vera e propria ripartenza dopo un anno e mezzo segnato dal Covid e contraddistinto soprattutto dal massiccio ricorso alla didattica a distanza.
Si ritorna infatti a far lezione in presenza, regolarmente seduti al proprio banco in aula.
A tal fine, il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha annunciato che sono stati stanziati 2 miliardi e che, con
con l’anticipo dell’immissione in ruolo, sono stati già assunti 46 mila insegnanti, a fronte di sole 20 mila nuove assunzioni dello scorso anno.
I riferimenti normativi
Sono 3 gli atti che hanno definito le regole e misure per poter assicurare lo svolgimento in sicurezza dell’attività scolastica: il decreto legge 111 del 6 agosto “Misure urgenti per l’esercizio in sicurezza delle attività scolastiche, universitarie, sociali e in materia di trasporti”, una circolare esplicativa dello stesso decreto e il “Protocollo d’intesa per garantire l’avvio dell’anno scolastico nel rispetto delle regole di sicurezza per il contenimento della diffusione di Covid 19 (Anno scolastico 2021/2022)” del 14 agosto.
Proprio quest’ultimo, riguarda uno degli aspetti al momento più discussi nel mondo della scuola: la non gratuità del tampone per i docenti no vax.
No tamponi gratis ai docenti no vax.
«Il protocollo – conferma Carmela Palumbo, direttore generale dell’Ufficio regionale per il Veneto, già Capo Dipartimento del Miur – è stato diramato con una precisazione: i tamponi a spese della scuola non riguardano i docenti no vax». Un aspetto, questo, sul quale i sindacati non sono soddisfatti, tant’è che hanno chiesto al Ministro Bianchi un incontro urgente che si terrà martedì 24 agosto.
Non è però l’unica questione che resta al momento aperta. «Riteniamo – spiega la dirigente – che sia necessario dare indicazioni più operative sulle modalità di controllo del Green Pass. Perché un conto è il discorso del certificato rilasciato a chi si è vaccinato, un altro quello relativo a chi invece decide di sottoporsi ai tamponi per ottenerlo. Mi aspetto che queste precisazioni arrivino a livello nazionale, altrimenti siamo pronti a farle noi, perché ci arrivano molte richieste in tal senso da parte dei dirigenti».
Il tracciamento dei casi
Altro fronte aperto è quello relativo al tracciamento dei casi.
In merito, martedì 24 è in programma un incontro durante il quale saranno definiti i parametri da utilizzare per isolamento, quarantena e contact tracing, calati nella situazione prevista dal 1 settembre.
L’Ufficio Scolastico Regionale del Veneto, per esempio, intende monitorare il numero dei vaccinati e ha già chiesto per questo alle Ulss un aggiornamento continuo dell’andamento della campagna vaccinale nella fascia 12-19 anni.
I trasporti
È infine in via di definizione la questione-trasporti. Già prima della pausa estiva, i tavoli prefettizi hanno effettuato diverse riunioni e si ritroveranno nuovamente la prossima settimana. «I prefetti – fa il punto il direttore generale dell’Usr veneto – hanno chiesto alle aziende di trasporto di rimodulare i piani, con un potenziamento tarato su una percentuale di riempimento dei mezzi all’80% e una presenza di studenti al 100%».
«In questo momento – conclude Palumbo – le aziende stanno dunque valutando se i loro piani di trasporto sono sufficienti o se occorre implementarli. I finanziamenti del Governo ci sono e devono quindi essere solo definiti i piani organizzativi, per essere pronti il 13 settembre».
Le regole che restano
Per tutto il resto, viene confermato quanto previsto dal decreto del 6 agosto. Oltre allo svolgimento in presenza delle attività scolastiche dalla primaria alla secondaria di secondo grado, anche l’obbligo dell’uso della mascherina almeno fino al 31 dicembre 2021 (quando scadrà lo stato d’emergenza), la raccomandazione al rispetto del distanziamento interpersonale e il divieto di accesso a scuola con una temperatura superiore a 37,5 gradi.
Confermata anche la disposizione relativa alla sospensione dei docenti privi di green pass.
«La mancata esibizione del Green Pass – ricorda Carmela Palumbo – impedisce l’ingresso a scuola e configura inizialmente una assenza ingiustificata. La sospensione vera e propria scatta dopo 5 giorni, con congelamento del rapporto di lavoro, possibilità di nomina di un supplente e sospensione dello stipendio, che è retroattiva dal primo giorno».
Come previsto infine dal Protocollo del 14 agosto, le scuole definiranno le modalità di ingresso e uscita dai plessi, di pulizia e igienizzazione di luoghi e attrezzature; l’organizzazione dell’attività convittuale, semiconvittuale e dei percorsi per le competenze trasversali, Ancora, le modalità di gestione degli spazi comuni, della loro aerazione e della sorveglianza sanitaria. Sarà promosso il sostegno psicologico e pedagogico degli alunni.
Docenti no-vax: giornata decisiva
Quella odierna (20 agosto) è intanto una giornata fondamentale nella definizione della situazione del personale scolastico in rapporto alle vaccinazioni. Scade infatti il termine fissato dal commissario straordinario Francesco Figliuolo per la comunicazione da parte delle Regioni dei dati reali dei vaccinati.
La stima ufficiosa fatta dalla Cisl Scuola è di un contingente di meno di 100 mila soggetti, tra docenti e personale Ata, ancora per scelta senza copertura vaccinale.
Alberto Minazzi
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