È la risposta al Governo delle organizzazioni dei gestori delle pompe
Chi vorrà fare benzina, nelle giornate dei prossimi mercoledì 25 e giovedì 26 gennaio, potrebbe trovare grosse difficoltà. I gestori degli impianti di rifornimento aderenti alle organizzazioni di categoria Faib, Fegica e Figisc hanno infatti annunciato l’intenzione di scendere in sciopero per 48 ore come risposta alle dichiarazioni e alle iniziative messe in atto dal Governo nelle ultime ore per fronteggiare i pesanti rincari dei prezzi finali dei carburanti iniziati dal 1° gennaio.
Il comunicato delle associazioni dei benzinai è piuttosto duro, fin dalle motivazioni dell’iniziativa di protesta, presa per “porre fine a questa ondata di fango sulla categoria”.
“Il Governo – prosegue la nota – aumenta il prezzo dei carburanti e scarica la responsabilità sui gestori, che diventano i destinatari di insulti ed improperi degli automobilisti esasperati. Avviata contro la categoria una campagna mediatica vergognosa”. In occasione delle due giornate, i rappresentanti di categoria sono intenzionati a organizzare un presidio sotto Montecitorio.
La campagna di controinformazione sugli impianti
Oltre alla proclamazione dello “stato di agitazione della categoria su tutta la rete”, Faib, Fegica e Figisc hanno annunciato anche l’ avvio di “una campagna di controinformazione sugli impianti”. “L’impressione che la categoria ha tratto da questa vicenda – motivano – è quella di un Esecutivo a caccia di risorse per coprire le proprie responsabilità politiche, ben sapendo che l’Agenzia delle Dogane, il Mimit e l’Agenzia delle Entrate hanno, già oggi, la conoscenza e la disponibilità di dati sul movimento, sui prezzi dei carburanti e sull’affidabilità delle comunicazioni giornaliere rese dalla categoria”.
Il saliscendi dei prezzi
Sul fronte prezzi, intanto, le elaborazioni della Staffetta Quotidiana sulla base dei prezzi comunicati dei gestori all’Osservatorio prezzi del Ministero dello Sviluppo Economico sottolineano un leggerissimo ulteriore ribasso delle medie nazionali dei prezzi di benzina e gasolio praticati alla pompa alle 8 di mattina delll’11 gennaio in circa 15 mila impianti. Stabile quello della benzina, sia self service (a 1,820 euro al litro) che servita (1,961 euro), il diesel self scende di 2 millesimi e tocca quota 1,874 e quello servito di un centesimo (ora a 2,015). Si segnala, però, nel contempo un forte rialzo delle quotazioni dei prodotti petroliferi raffinati sui mercati internazionali, con la possibilità che questa situazione, se consolidata, possa determinare un’ulteriore crescita dei prezzi.