E’ l’ultima scoperta fatta in un ambiente servile della villa perfettamente conservato
Ci sono una sega con lama non molto diversa da quelle tradizionali, pezzi di legno, una lunga corda, ceste, un letto e un probabile telaio di un secondo giaciglio per riposare.
E’ quanto portato alla luce nella Villa di Civita Giuliana, indagata scientificamente dal 2017, quando fu strappata agli scavatori clandestini grazie a un accordo tra il Parco Archeologico di Pompei e la Procura della Repubblica di Torre Annunziata. Una stanza ampia e conservata in modo eccezionale come le altre due trovate nello stesso settore con i letti degli schiavi, dove è stato possibile realizzare i calchi di mobili e altri oggetti di materiali deperibili come legno, tessuti e corde.
Alla scoperta del passato con la tecnica dei calchi
I lavori di scavo in corso nell’area che si trova nei pressi del Parco Archeologico di Pompei sono portati avanti grazie alla tecnica dei calchi, messa a punto nel 1863 dall’archeologo Giuseppe Fiorelli, che riuscì in questo modo a ricostruire la tragedia della popolazione di Pompei colpita nel 79 d.C dall’eruzione del Vesuvio.
Dalle colate di gesso nei vuoti delle impronte lasciate nella cenere da uomini, donne e bambini, hanno ripreso vita le loroespressioni angosciate ed è stato possibile riprodurre fin nei dettagli ogni elemento che li contraddistingueva, dai loro abiti alle loro pettinature.
“Sono morti da diciotto secoli, ma sono creature umane che si vedono nella loro agonia – scriveva nello stesso anno nella sua Lettera ai pompeiani Luigi Settembrini -. Lì non è arte, non è imitazione; ma sono le loro ossa, le reliquie della loro carne e de’ loro panni mescolati col gesso: è il dolore della morte che riacquista corpo e figura… Finora si è scoverto templi, case ed altri oggetti che interessano la curiosità delle persone colte, degli artisti e degli archeologi; ma ora tu, o mio Fiorelli, hai scoverto il dolore umano, e chiunque è uomo lo sente”.
La campagna degli scavi di Pompei sarà rifinanziata
Come ha dichiarato il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano le continue scoperte sugli usi e costumi della vita quotidiana degli antichi romani rese possibili dalle indagini scientifiche nella Villa di Civita Giuliana rafforzano la convinzione di proseguire a finanziare il proseguimento dei lavori.
Proprio partendo da questa considerazione, poiché l’attuale finanziamento dello scavo volge al termine, il Parco insieme alla Procura hanno annunciato di voler proseguire le indagini attingendo al finanziamento di una campagna di scavi inserita nella Legge di Bilancio.
Da parte sua il direttore del parco Archeologico di Pompei Gabriel Zuchtriegel ha sottolineato come questo sia un esempio virtuoso di sinergia, un’operazione di grande valore scientifico come anche culturale. L’obiettivo è quello di sviluppare questo luogo facendolo diventare accessibile a tutti, un punto di riferimento nella rete della Grande Pompei tra la città antica, le ville e i poli museali di Boscoreale Oplonti e Stabia.