Un gruppo di studio internazionale realizza un software in grado di leggere in tempo reale le ecografie e valutare la posizione della testa del nascituro
L’orientamento della testa del feto verso l’osso sacro e non verso il pube della partoriente, tecnicamente chiamato “malposizione”, è una delle condizioni ostetriche da cui, durante il parto, possono derivare ostacoli o rischi per la sicurezza della futura mamma e del neonato, provocando il prolungamento o addirittura l’arresto della progressione del processo di nascita.
La scienza medica ha sviluppato sistemi alternativi alla discesa naturale nel canale del parto per facilitare l’uscita del bambino, come la ventosa o, nei casi più complicati, il cesareo di urgenza.
La valutazione del se e del come intervenire è rimessa ai medici, che possono controllare la posizione della testa con le dita (in questo caso sbagliando però 1 volta su 5) o utilizzando un’ecografia.
Una tecnica che, rispetto a quella manuale, evita tra l’altro l’applicazione della ventosa in un punto non corretto e dunque rischi come il fallimento dell’estrazione, il prolungamento del parto o il ritardo nella nascita di un bambino in stato di sofferenza. Anche se si tratta di operatori esperti, non è però sempre garantito che l’esame fornisca informazioni sufficientemente accurate.
L’aiuto dell’Ai: un “semaforo” in sala parto
Per minimizzare queste problematiche, il gruppo di studio internazionale “Islands”, coordinato da Tullio Ghi, professore ordinario di Ginecologia e Ostetricia all’Università Cattolica di Roma e direttore dell’Unità operativa complessa di Ostetricia del Policlinico Gemelli, ha pensato di utilizzare le nuove opportunità aperte dall’intelligenza artificiale, visto che il deep learning ormai è lo strumento leader nelle analisi delle immagini mediche, e ha sviluppato così un apposito strumento incorporabile in un ecografo.
Come è spiegato nello studio pubblicato sulla Rivista europea di ostetricia, ginecologia e biologia riproduttiva, il software basato sull’Ai che è stato validato con una serie di test è in grado di “leggere” le immagini ecografiche per dare agli operatori della sala parto, automaticamente e in tempo reale, essendo sufficiente una frazione di secondo, le informazioni necessarie sulla posizione della testa del feto.
Un sistema che, concretamente, si tradurrà in un vero e proprio semaforo a disposizione dei sanitari nel caso di un parto che non proceda in maniera regolare. Se la luce sarà rossa, il suggerimento sarà quello di procedere con il cesareo di urgenza, se verde, si può procedere con la ventosa. E’ prevista anche una luce gialla, che si accenderà nel caso in cui la situazione sia incerta anche per il computer.
L’elevata accuratezza del modello di Ai
Per validare il modello di software, gli studiosi hanno analizzato, tra febbraio 2018 e maggio 2023, 2154 immagini ecografiche transperineali di partecipanti all’esperimento ritenuti idonei, fornite da 16 centri collaboranti. Con risultati eccellenti. L’algoritmo ha infatti registrato un 94,5% di classificazioni della posizione della testa fetale ritenute eccellenti, con una sensibilità del 95,6%, una specificità del 91,2%. Inoltre l’accuratezza nell’identificazione di qualsiasi sottotipo di malposizione è stata pari al 98,3%.
“Abbiamo sviluppato – concludono gli studiosi – un modello in grado di valutare la posizione della testa fetale tramite ultrasuoni transperineali durante la seconda fase del travaglio con un’eccellente accuratezza complessiva. Studi futuri dovrebbero convalidare il nostro modello utilizzando set di dati più ampi e pazienti in tempo reale prima di introdurlo nella pratica clinica di routine”. Se i risultati saranno positivi, dunque, si conta che ciò potrà avvenire in un arco di tempo tra 3 e 4 anni.
Alberto Minazzi