La sanità veneziana?
Eccelle.
I dati positivi riguardano soprattutto la cura dell’ ictus cerebrale, l’ Oculistica, la Chirurgia toracica e la cura delle ulcere, per la quale l’Ulss 3 Serenissima si è dotata recentemente di un’innovativa apparecchiatura per il cui utilizzo ha conseguito anche un premio nazionale.
Ma non sono solo queste le eccellenze riconosciute agli ospedali di Mestre e di Venezia. Vantano infatti dei primati anche l’unità di Emergenza-Urgenza per le maggiori complessità, l’Osservazione Breve Intensiva, l’ Emodinamica per l’ infarto acuto del miocardio e il Centro Trauma di Zona.
Ictus cerebrale : il tempo perso è cervello perso
Per l’ictus la nostra sanità detiene un primato di grande speranza: il dato di mortalità più basso di tutto il Veneto.
In Italia l’ictus cerebrale rappresenta la terza causa di morte dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie. E’ la prima causa di disabilità. I dati nazionali ci dicono che il 10-20% delle persone colpite da ictus muore entro un mese.
Il dato della mortalità a trenta giorni dall’evento si attesta però a Venezia sul 4,2% dei casi.
Un numero che si è via via assotigliato nel tempo, contribuendo al ribasso anche della media regionale, 9,7%.
“I risultati ottenuti sono stati certificati dai riconoscimenti scientifici concessi al nostro Ospedale –spiega il Primario di Neurologia dell’Angelo Rocco Quatrale – Abbiamo migliorato la qualità del trattamento, ottimizzando i tempi di intervento tra arrivo in Pronto Soccorso e la terapia trombolitica e migliorando la cosiddetta ‘finestra terapeutica ottimale'”.
La corsa contro il tempo, in caso di ictus, è infatti fondamentale.
Ogni minuto vale 1,9 milioni di neuroni persi nell’area cerebrale interessata.
Da Shanghai all’Angelo per la chirurgia toracica
A guardare all’esperienza sanitaria di Mestre nel settore della chirurgia toracica è la Cina.
L’Ulss 3 Serenissima vanta nel settore un’esperienza ultratrentennale e utilizza le più avanzate tecniche di chirurgia videotoracoscopica.
Nel tempo ha creato una propria nicchia di specializzazione anche nella diagnosi e nella cura del mesotelioma pleurico legato al contatto con l’amianto.
Dallo “Shanghai Chest Hospital” sono arrivati a fine aprile all’Angelo gli specialisti di uno dei migliori HUB cinesi per la patologia toracica per uno scambio di esperienze.
“Tutti i nostri ospiti, la cui esperienza in patria è sicuramente prestigiosa, in una struttura di altissimo livello e con un importantissimo bacino di utenza, hanno apprezzato molto il nostro Ospedale e l’organizzazione del lavoro della nostra squadra – ha commentato al termine della visita il dottor Cristiano Breda – Sarà ora importante, e questo è il mio impegno, mantenere e rafforzare i contatti con lo ‘Shanghai Chest Hospital’, per proseguire in questa esperienza di reciproco arricchimento professionale”.
Oculistica
Al reparto di Oculistica dell’ospedale civile di Venezia arrivano ogni anno pazienti da tutta l’Italia. E’ noto per la competenza dei suoi specialisti e per la sua cura alla degenerazione maculare senile neovascolare.
“Si tratta di una patologia – spiega la dottoressa dell’unità operativa Antonella Franch – che colpisce la parte centrale della retina, cioè la “macula”. Provoca la perdita della visione da vicino, della capacità di leggere, di distinguere i dettagli, di riconoscere i volti delle persone con cui si parla”. Colpisce soprattutto le persone anziane, ma il rimedio esiste.
Lo sa bene la signora Ines, la paziente più anziana del reparto. Ha compiuto e festeggiato il suo 101 esimo compleanno proprio tra i medici e gli infermieri che la seguono e che le consentono, con le loro cure, di continuare a vivere da sola nella sua casa all’Accademia.
Ogni mese si reca all’ ospedale civile di Venezia per i regolari controlli e periodicamente per sottoporsi alle iniezioni di ranibizumab, un principio attivo che va iniettato nell’occhio . Finora ne ha fatte 25 ed è a oggi autosufficiente.
Cura delle ulcere: ora si può
La tecnologia migliora il lavoro dell’uomo e agevola la cura.
Costa molto, ma a volte arriva grazie a un premio, il San Teodoro, che un Direttore dell’Ulss, Giuseppe Dal Ben, decide di devolvere al suo ospedale, favorendo l’uso di una tecnica innovativa per la quale già il reparto di dermatologia dell’Ulss 3 aveva raggiunto un’eccellenza. “Ci è stato consegnato – spiega il Primario Massimo Donini – un device per operare il ‘debridement’ delle ferite che favorisce il processo di riparazione e di guarigione.
Lo strumento preserva il tessuto vitale, produce uno stimolo rigenerativo del tessuto sano e un’attività antibatterica, con diminuzione della sintomatologia dolorosa rispetto alle tecniche di ‘debridement’”.
I migliori risultati si ottengono da sinergie comuni, accomunati da impegno professionale ed amore ed interesse per ciò che si fa. E di questo ne sono felice. I migliori complimenti e buoni progetti futuri.