Sulla data precisa, Venice Gardens Foundation ancora non si sbilancia, preferendo la cautela. Ma Adele Re Rebaudengo, presidente dell’associazione che ha curato il restauro dei Giardini Reali di San Marco, può già assicurare: “Saranno riaperti al pubblico il prossimo autunno”. L’intervento di recupero dell’area verde a fianco della Piazza è infatti praticamente completato.
Lo stato dell’arte
La presidente di Venice Gardens Foundation fa il punto sui lavori. “Tutto quello che non riguarda le piante, dalla serra al Padiglione Santi, dalle balaustre al pergolato, sarà completato in settembre. È diverso invece il discorso sulla parte botanica, che dipende dal tempo atmosferico, visto che dobbiamo mettere a dimora parecchie piante. Finora, è stata un’annata molto complessa, da questo punto di vista e questo non ci ha permesso di procedere. Credo quindi che decideremo di fare tutto ad ottobre, completando così ogni aspetto dell’intervento”.
La spesa finale, con tutta probabilità, “sarà alla fine più importante dei 4 milioni e 700 mila euro inizialmente previsti, ma credo sia normale, con un intervento di questo tipo. Così come direi che anche le complessità siano state maggiori di quelle che ci attendavamo, ma siamo comunque contenti”, commenta Re Rebaudengo. Difficoltà legate principalmente al sito, “perché lavorare tra Piazza e Bacino San Marco non è per niente facile. Ma la passione e la voglia di restituire i Giardini ai cittadini e al mondo era tale che ci ha permesso di superare ogni ostacolo”.
Tra rispetto e innovazione
La filosofia di intervento, racconta la presidente, è stata duplice. “Da un lato, abbiamo mantenuto un rapporto filologico con l’impianto originario del giardino, richiamando nell’impianto formale la partitura di giardino all’italiana di inizio Ottocento. Dall’altro, abbiamo introdotto anche delle innovazioni, anche se legate al contesto storico e naturalistico”.
Al riguardo, l’architetto paesaggista Paolo Peirone ha scelto di introdurre essenze arboree in parte diverse, in considerazione della mutata funzione di utilizzo dell’area: da giardino “di palazzo”, a giardino pubblico. Tenendo sempre presenti le difficoltà legate alla salinità del terreno, che condizionano le scelte verso piante compatibili, e visti anche i cambiamenti climatici e l’aumento della temperatura, verranno così introdotti anche alberi ombrosi. E ci sarà anche una parte di bosco di bambù, “che richiama il rapporto di Venezia con l’Oriente”.
I “nuovi” Giardini Reali
“Chi visiterà i Giardini Reali restaurati – spiega Adele Re Rebaudengo – si troverà di fronte un giardino restaurato in ogni parte, perché il restauro ha riguardato complessivamente anche tutte le pertinenze. Finalmente, poi, sarà possibile percorrere di nuovo il pergolato, che era chiuso da anni e che ora, dopo il restauro, sarà riaperto al pubblico”. I Giardini Reali di San Marco, sottolinea la presidente di Venice Gardens Foundation, nell’orario di apertura saranno sempre sottoposti a vigilanza da parte della stessa associazione. Ed è già al lavoro un giardiniere, assunto dalla fondazione, che manterrà il verde.
Se, a fianco dei contributi più o meno cospicui arrivati grazie a vari privati, un importante sostegno alle spese di restauro è arrivato da Generali, la gestione sarà infatti interamente affidata all’associazione, che ha ricevuto l’area in concessione dal Demanio per un periodo di 19 anni. “Il rapporto con tutte le istituzioni competenti – riprende la presidente – è stato ottimo: sia con la Soprintendenza, che con il Demanio, che con la Città, a cui ci siamo presentati con spirito di servizio”.
Un giardino per aiutare la città
Un altro “ritorno al passato” sarà la riapertura, nel Padiglione, di una Coffee House, sulla falsariga di quella originaria asburgica. Ma questo “padiglione del caffè” avrà una valenza ancor più importante: “Tutti i proventi – rivela Re Rebaudengo – saranno interamente devoluti alla manutenzione dei Giardini Reali. Se poi ci saranno degli avanzi, nel pieno rispetto della natura no profit della nostra fondazione questi andranno per il restauro di altri giardini pubblici della città”.
Un’idea, in merito, Venice Gardens Foundation l’ha già, ma preferisce per scaramanzia non rivelare quale sia l’area verde individuata. “È vero: stiamo già pensando al prossimo giardino da restaurare, perché per noi questo tipo di attività è molto importante. Tanti entrano in questa città pensando esclusivamente al profitto; noi, facendo parte tra l’altro dei Comitati per la Salvaguardia di Venezia, lo abbiamo fatto invece con pieno spirito di mecenatismo. Speriamo quindi che, di questo nuovo progetto, si possa cominciare a ragionare già nel 2020”.
Un po’ di storia
I Giardini Reali occupano un’area verde di 5.500 metri quadri, tra il Bacino, la Piazzetta di San Marco e le Procuratie Nuove. Nacquero in epoca napoleonica, in un contesto di rilancio dell’area Marciana. Furono pensate come “giardino di palazzo con passeggiata sull’acqua”, dopo la designazione delle Procuratie Nuove a Palazzo Reale. E, fin dall’inizio, furono costruiti il pergolato in ghisa, la Coffee House e il ponte levatoio di collegamento alle Procuratie, anch’esso oggetto dell’attuale operazione di restauro.