La corsa è iniziata il 2 gennaio in Valle d’Aosta. Confcommercio stima un giro d’affari di 4,9 miliardi di euro
In Valle d’Aosta sono già iniziati il 2 gennaio.
Nelle altre regioni, l’inizio dei saldi invernali è ufficialmente fissato per sabato 4.
Ma sono molti i negozi che hanno già dato avvio alla stagione degli sconti e milioni gli italiani pronti a far acquisti.
Secondo le stime di Confcommercio spenderanno mediamente 138 euro a persona e 307 euro a famiglia.
Il giro d’affari si aggirerà sui 4,9 milioni di euro.
D’altra parte, quello dei saldi è uno dei momenti più attesi dell’anno : a caccia dell’affare, si riescono a portare a casa capi d’abbigliamento o calzature magari proibitive a prezzo normale, accessori, elettrodomestici e quant’altro serva.
A disposizione ci sono 60 giorni di tempo, tranne che in Lazio, dove i saldi andranno avanti per 6 settimane, in Liguria, 45 giorni e in Piemonte, 8 settimane.
Acquisti per un italiano su due, consumi in crescita ma sconti più leggeri
Se i numeri di quest’anno mostrano una lieve crescita rispetto allo scorso anno, con un centinaio di milioni di euro in più nel giro d’affari, uno studio dell’Unione Nazionale Consumatori rivela che i saldi invernali 2025, in particolare per quanto riguarda abbigliamento (indumenti e accessori) e calzature, i settori più gettonati, saranno meno generosi di 1,7 punti rispetto a quelli del 2024.
Il solo abbigliamento registra un abbassamento medio dei prezzi del 18%, in diminuzione di 1,4 punti.; le calzature un ribasso del 16,3%.
Nonostante questo, per Confcommercio quasi un italiano su due, il 46%, ha deciso che comprerà almeno un prodotto.
A investire un budget maggiore saranno le persone del Centro Italia e gli over 34 anni, raggiungendo rispettivamente 263 euro e 239. Nel sondaggio Ipsos, il 59% degli intervistati ha già pianificato quanto investire nel rinnovo dl guardaroba: circa 218 euro a famiglia.
I prodotti più acquistati
Quali sono i prodotti più acquistati in saldo? Anche quest’anno maglioni e felpe saranno al primo posto con il 51% di preferenze, seguiti da calzature 49%, gonne e pantaloni 31%, in particolare jeans.
Il 20% degli intervistati ha rivelato che acquisterà accessori come borse e cinture, piumini e cappotti.
L’81% degli italiani preferirà il negozio fisico all’online.
Come ogni anno, Codacons mette in allerta invitando a far attenzione alle truffe.
Nel vademecum dell’associazione si consiglia così di verificare che la merce in saldo sia effettivamente quella della stagione che sta finendo. Buona regola è quella di fare un giro nei giorni che precedono le svendite e segnarsi il prezzo del prodotto così da poter poi assicurarsi dell’effettivo sconto praticato.
Le regole dei saldi invernali 2025
La merce in saldo, viene ricordato, deve essere separata in modo chiaro da quella della nuova collezione e ciascun prodotto deve esporre il cartellino con il costo originale, quello nuovo e la percentuale di sconto.
Attenzione a percentuali superiori al 50% perché in certi casi la merce in questione non è proprio nuova.
Altra regola importante è quella di conservare sempre lo scontrino: non è vero infatti che i capi in svendita non si possono cambiare. Se il cambio non è possibile perché il prodotto è finito, si ha diritto alla restituzione dei soldi e non a un buono e per denunciare un difetto ci sono due mesi di tempo e non 7/8 giorni. Per quanto riguarda la prova dei capi, è rimessa alla discrezionalità dei negozianti, ma si consigli di diffidare di chi non la consente. Il commerciante infine è obbligato ad accettare forme di pagamento elettroniche, carte e bancomat anche nel periodo dei saldi senza oneri aggiuntivi.