Un’indagine Confcommercio – Format Research rivela che il 63,8% dei consumatori farà acquisti durante i saldi. Ma il budget non sarà elevato
Archiviate le feste, arriva puntuale uno dei momenti più attesi dell’anno: quello dei saldi.
La Valle d’Aosta ha fatto da apripista iniziandoli il 3 gennaio.
Ma per tutte le altre regioni l’appuntamento con gli affari prenderà il via domani 5 gennaio. Come sempre, saranno in molti ad affollare i negozi per portare a casa capi di abbigliamento o altro a prezzo scontato.
Secondo Confcommercio per l’85% dei consumatori il budget sarà inferiore ai 200 euro, sostanzialmente in linea con lo scorso anno.
Il Codacons stima che si movimenterà un giro d’affari di 4 al massimo 4,5 miliardi di euro, in netta diminuzione rispetto ai livelli pre-Covid, quando superava i 5 miliardi di euro.
Il peso dell’inflazione e del Natale sui saldi
Quattro italiani su dieci hanno già individuato quali capi acquistare, tuttavia il 56% dei consumatori è intenzionata a comprare solo a fronte di un’offerta convincente.
Una percentuale in crescita rispetto agli anni passati che, secondo Confesercenti, dimostra come l’onda lunga dell’inflazione elevata continui a pesare sui bilanci familiari.
Di conseguenza, l’acquisto in saldo diventa meno compulsivo e punterà sulle cose essenziali. Si compreranno quindi soprattutto calzature e capi di abbigliamento, da sempre in testa alle preferenze.
Il Codacons come anche Confesercenti considerano anche che i saldi a ridosso del Natale riducono la disponibilità economica degli italiani, senza considerare l’effetto negativo del Black Friday.
Da qui è stata rinnovata la richiesta, già avanzata in autunno, di rivedere le norme che disciplinano le vendite di fine stagione, spostandole in avanti di un mese.
Un’indagine Confcommercio in collaborazione con Format Research rivela che il 63,8% dei consumatori farà acquisti durante i saldi invernali 2024.
Tra chi non approfitterà dei saldi, uno su due lo farà per risparmiare e uno su tre per il peggioramento della propria situazione economica.
I negozi di fiducia si confermano il canale di acquisto preferito per il 47,6% degli italiani seguiti dall’online per il 38,7%.
Un consumatore su due afferma che i cambiamenti climatici stanno condizionando le abitudini di acquisto e nel compromesso tra qualità e prezzo vince la prima per il 57% delle persone ma è in crescita la quota di chi dà più importanza al prezzo.
Saldi 2024 in Veneto: Confcommercio invita a comprare nei negozi
Anche in Veneto i saldi 2024 prenderanno il via domani. La corsa al buon affare scatterà con un appello del presidente di Confcommercio Patrizio Bertin a comprare nei negozi sottolineando l’utilità di questa azione per il loro rilancio. Da parte sua, l’obiettivo di Federmoda Veneto è di raggiungere un + 7% rispetto al 2023 anche se, come altre associazioni, avrebbe preferito posticipare l’avvio al 27 gennaio.
La cifra pro capite prevista è di 145 euro e per famiglia di 310 euro, ovvero un po’ più delle medie nazionali.
“Il comparto della moda – ha sottolineato Bertin – ha contribuito in maniera determinante alla discesa e al contenimento dell’inflazione per cui i saldi rappresentano un’eccezionale opportunità per i consumatori che potranno trovare nei negozi prodotti di qualità e prezzi molto convenienti”.
Attenzione alle truffe
Nel periodo dei saldi i consumatori si trovano di fronte a una vasta gamma di ribassi che vanno dal 30% al 70%.
Occasioni che dureranno da 30 a 90 giorni permettendo a chiunque desideri fare un affare di pianificare cosa comprare.
L’importante è che ci sia sempre un occhio attento per evitare truffe e incomprensioni.
La prima utile raccomandazione è di valutare bene ciò di cui si può aver bisogno per evitare spese inutili, sempre che non si decida di regalarsi qualcosa in più approfittando degli sconti. Anche stabilire un budget di spesa aiuta a fare acquisti più oculati. Come sempre, attenzione ai prezzi.
Le associazioni dei consumatori invitano ogni anno a fare un giro per negozi prima della data ufficiale di saldi per vedere i capi che si vogliono prendere e confrontare poi i prezzi esposti con quelli in ribasso così da capire se gli sconti sono effettivamente applicati. E’ anche un’occasione per accertare che si tratti effettivamente di merce facente parte della collezione autunnale e non di quella precedente ripescata dal magazzino. Per i negozianti è obbligatorio mostrare sulla merce scontata il doppio prezzo, vale a dire quello ribassato e quello praticato nei 30 giorni precedenti.
La merce in saldo non deve essere difettata e deve essere esposta separatamente rispetto a quello che non ha sconti. Per quanto riguarda la garanzia, quella di un prodotto in saldo è la medesima di uno non in saldo, cioè due anni, basta conservare sempre lo scontrino. E il pagamento, come per ogni altra spesa, può essere fatto anche con bancomat e carte di credito e i negozianti, pena sanzione, non possono rifiutare.
Silvia Bolognini