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Saldi 2023: è iniziata la caccia al buon affare

Saldi 2023: è iniziata la caccia al buon affare

Aprono il calendario Sicilia e Basilicata. Seguiranno la Valle d’Aosta e, dal 5, il resto della Penisola

Sono in molti ogni anno ad attendere questo periodo per fare acquisti a buon prezzo.
Hanno preso il via oggi, 2 gennaio, i saldi invernali che movimenteranno un giro d’affari di 4,7 miliardi di euro secondo le stime di Confcommercio.
L’Ufficio Studi dice che saranno 15,4 milioni le famiglie che punteranno sullo shopping a costi ribassati con una spesa media sui 304 euro e una spesa di 133 a persona.

Il calendario e le regole.

Le date degli sconti non sono uguali per tutte le Regioni.
In Sicilia e Basilicata, per esempio, i saldi sono già iniziati. Domani, 3 gennaio, sarà la volta della Valle d’Aosta mentre da giovedì 5 in tutto il territorio nazionale si vedranno le vetrine dei negozi con i cartelli degli sconti.
In Alto Adige l’inizio è differenziato a seconda dei diversi distretti commerciali: in quello del capoluogo si parte sabato 7 gennaio.
Solo per la provincia autonoma di Trento non è prevista una data di avvio dei saldi. Gli operatori commerciali possono infatti decidere a loro piacimento quando iniziarli, a patto che il periodo duri 60 giorni.

saldi estivi

Ma come sono regolati i saldi? A dettare le linee guida è la Regione, che deve verificare il modo in cui si svolgono, la corretta informazione pubblicitaria, i periodi e la durata degli stessi.
Proprio per rafforzare la fiducia di chi fa spese in saldo, la novità di quest’anno riguarda la trasparenza sugli sconti praticati, grazie al nuovo decreto legislativo per consentire ai consumatori di proteggersi da eventuali comportamenti sleali.
I negozianti, infatti, d’ora in poi,accanto alla merce a prezzo ribassato, dovranno indicare non solo la percentuale di sconto ma anche il vecchio prezzo, cioè il prezzo più basso praticato per quel prodotto negli ultimi 30 giorni.

Le difficoltà economiche incidono sui saldi?

Sono meno ottimistiche delle stime di Concommercio quelle dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, secondo il quale inflazione e caro bollette incidono quest’anno sulle spese nel periodo dei saldi. Da quanto rilevato, solo il 24% delle famiglie italiane ne farà, segnando un 13% in meno rispetto allo scorso anno.
La spesa media a famiglia sarà di 178,60 euro, facendo registrare un calo del 3% rispetto ai saldi invernali 2022.
I saldi invernali, come spiega il direttore di Confesercenti Venezia Rovigo Maurizio Franceschi, rappresentano una boccata d’ossigeno per i commercianti e un’occasione per risparmiare per i consumatori. Tuttavia la stessa Confesercenti, l’associazione di categoria che rappresenta le imprese italiane del commercio, punta il dito contro le tante promozioni anticipate, che danneggiano gli imprenditori che attendono il giorno giusto per dare il via ai saldi.

Dall’abbigliamento agli accessori e altro: tutti in cerca dell’affare, ma con prudenza

«Una norma molto utile protegge anche da finti sconti online, dove è facile farsi ingannare da offerte fasulle -ricorda il presidente di Federconsumatori Palermo Lillo Vizzini – . Le sanzioni applicabili dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato per chi non dovesse rispettare la nuova norma vanno da 5 mila euro e possono arrivare fino a 10 milioni di euro nei casi più gravi.
Federazione Moda Italia e Confcommercio invitano a fare attenzione quando si acquista in saldi tenendo a mente cinque principi base, compresa la trasparenza sul prezzo.

A partire dai cambi, la cui possibilità di farli è lasciata a discrezione del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme.
In questo caso scatta l’obbligo di ripararlo o sostituirlo e, nel caso in cui ciò non fosse possibile, di restituire l’importo pagato.
A patto però che il vizio sia denunciato entro due mesi dalla data della scoperta del difetto. Per quanto riguarda la prova dei capi, non vi è obbligo. che viene rimesso alla discrezionalità del negoziante.
Per quanto riguarda i prodotti in vendita, i capi proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda e essere suscettibili di significativo deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. E il loro prezzo normale di vendita deve essere indicato assieme allo sconto e al prezzo finale. Per le modalità di pagamento devono essere accettate le carte di credito e vanno favoriti i pagamenti cashless.

 

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